In una via di Parelheiros, quartiere periferico nella zona sud di San Paolo, in Brasile, si è consumata una tragedia che ha sconvolto l’opinione pubblica. “Vieni qui e dammi un ultimo abbraccio, perché non sopravvivrò”. Sono state queste le parole pronunciate da Caline Arruda dos Santos, 37 anni, al figlio di nove anni che l’aveva appena accoltellata all’addome. Un gesto estremo, compiuto da un bambino troppo piccolo per comprendere la portata del suo atto, ma sufficiente a spezzare per sempre una vita.

Secondo le autorità, la tragedia è avvenuta dopo un semplice rimprovero. Una discussione come tante, una delle tante tensioni che attraversano le famiglie ogni giorno. Ma questa volta l’epilogo è stato impensabile.

Una lite quotidiana che si è trasformata in tragedia

Caline e suo figlio si trovavano nell’abitazione del compagno della donna, insieme al figlio maggiore di 19 anni. Quando Caline ha chiesto al bambino di rientrare in casa e smettere di giocare per strada, è scoppiata una lite. La madre lo avrebbe minacciato di riferire il suo comportamento a un parente se non avesse obbedito.
Una scena ordinaria, che però si è trasformata in dramma in pochi minuti. Il piccolo, visibilmente contrariato, si sarebbe diretto verso la cucina. Senza che nessuno se ne accorgesse, avrebbe preso un coltello da cucina e lo avrebbe nascosto sotto la manica. Poi, in un momento di apparente calma, si sarebbe avvicinato alla madre e l’avrebbe colpita con un fendente all’addome.

La scena si è svolta sotto gli occhi del fratello maggiore, presente durante l’aggressione. Tra urla, confusione e sgomento, Caline si è accasciata a terra, mentre i familiari cercavano disperatamente di fermare l’emorragia.

“Vieni qui, lasciati abbracciare un’ultima volta”

Nonostante fosse ferita in modo grave, la donna ha trovato la forza per rivolgersi al figlio. “Avvicinati, lasciati abbracciare un’ultima volta, non sopravvivrò”, avrebbe detto, cercando lo sguardo del bambino. Una frase che riecheggia come un’eco straziante nel cuore di chiunque legga questa storia: una madre che, invece di urlare dolore o rabbia, ha scelto l’amore nel suo ultimo gesto.

Caline è stata soccorsa da una vicina, che ha tentato il tutto per tutto per salvarle la vita caricandola in auto e trasportandola in ospedale. I medici hanno fatto il possibile, ma la ferita era troppo profonda: la donna è morta poco dopo il ricovero.

Il bambino non è imputabile secondo la legge brasiliana

Il Brasile ha una legislazione precisa in merito ai reati commessi dai minori. Secondo la legge brasiliana, i bambini sotto i dodici anni non possono essere considerati penalmente responsabili. Per questo motivo, il piccolo non è stato arrestato e non è stato portato in commissariato. Attualmente si trova affidato a una cugina della vittima.

Un parente della donna ha raccontato che il bambino non ha compreso cosa sia realmente accaduto: “Sa che sua madre è morta solo perché gliel’ha detto un altro bambino”.  Le autorità stanno valutando in quale struttura il bambino potrà essere ospitato, garantendogli protezione e un percorso psicologico adeguato per affrontare l’accaduto.