L’attività del settore industriale è cresciuta moderatamente, con alcuni segnali di rallentamento. Secondo i risultati del sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi della Banca d’Italia (Sondtel), condotto tra settembre e ottobre su un campione di quasi 150 imprese siciliane dell’industria con almeno 20 addetti, nei primi nove mesi del 2025 le aziende con fatturato in aumento hanno prevalso su quelle che ne hanno registrato un calo. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il saldo è tuttavia diminuito, così come quello relativo alle quantità vendute.

L’andamento per tipologia di azienda

Gli andamenti sono stati migliori per le aziende di maggiori dimensioni, con oltre 50 addetti; tra queste ultime, inoltre, i casi di incremento delle ore lavorate hanno prevalso su quelli di diminuzione in misura nettamente superiore rispetto alle imprese più piccole. Le aspettative sulle vendite per i prossimi sei mesi sono improntate a una sostanziale stabilità per oltre il 60% delle aziende, a un incremento per circa il 30% di esse.

Gli scambi con l’estero: dati differenziati per settori produttivi

Nel primo semestre del 2025 è proseguita la riduzione delle esportazioni di merci siciliane (-11,2% a prezzi correnti); la dinamica è stata più intensa rispetto al Mezzogiorno e di segno opposto alla media nazionale (rispettivamente -2,8 e 2,1%). Il calo è dipeso dal settore petrolifero, il cui peso sul totale dell’export regionale è sceso sotto la metà; sulla diminuzione del valore delle vendite del comparto (-28,1%) hanno inciso sia l’andamento delle quantità (-15% circa) sia quello delle quotazioni. Le esportazioni di prodotti non petroliferi sono aumentate del 15,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, più della media nazionale, con un andamento differenziato tra i comparti: al calo nel settore chimico e farmaceutico si è contrapposto il forte incremento nell’elettronica, nella cantieristica navale e nell’agro-alimentare.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la riduzione dell’export ha interessato più intensamente i paesi esterni all’area dell’euro. Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite di oltre il 50%: il calo è stato più marcato per i prodotti petroliferi e per gli apparecchi elettrici, mentre sono aumentate le esportazioni di prodotti agro-alimentari e farmaceutici; su questi ultimi, in crescita soprattutto nel secondo trimestre, potrebbe aver inciso l’anticipazione degli acquisti da parte degli importatori statunitensi in vista del rialzo dei dazi. Secondo i risultati di Sondtel, circa la metà delle imprese che esportano negli Stati Uniti si attende una riduzione delle vendite verso questo paese nell’ultimo trimestre del 2025, che in sei casi su dieci sarebbe parzialmente compensata da incrementi in altri mercati di destinazione.