Ora che gli interrogatori davanti al gip del Tribunale di Palermo si sono conclusi, la palla passa interamente nelle mani dello stesso giudice che dovrà decidere sulle richieste di misura cautelare per 17 dei 18 indagati visto che per il bed manager dell’Asp di Siracusa, Vito Fazzino, difeso dagli avvocati Alessandro Cotzia e Vincenzo Fiore la Procura ha chiesto la revoca di qualsiasi provvedimento cautelare.

I tempi del gip

L’attesa è febbrile, specie per i 17 coinvolti nell’inchiesta sulla corruzione della Procura di Palermo, ma tempi certissimi non ce ne sono, del resto, come spiega un avvocato a BlogSicilia, “il giudice non ha termini perentori da rispettare”. Considerato che, durante gli interrogatori molti degli indagati hanno fornito elementi allo scopo di essere scagionati, il lavoro del giudice sarà parecchio difficoltoso e difficilmente sarà animato dalla fretta con il rischio che la sua ordinanza possa essere affondata dai giudici del Tribunale del Riesame

Il Riesame

Infatti, in caso il gip decidesse di firmare le misure cautelari, per i difensori degli indagati non resterebbe altro che presentare ricorso al Riesame di Palermo. A quel punto tra udienza e pronunciamento dei giudici del Tribunale della libertà di Palermo passerebbero almeno 20 giorni.

Gli altri indagati

Per il momento, si conoscono i nomi dei 18 indagati, tra cui pezzi grossi come l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, che nel corso dell’interrogatorio si avvalso della facoltà di non rispondere, ed il parlamentare nazionale di Noi Moderati, Saverio Romano che ha contestato la ricostruzione degli inquirenti.

Ma ce ne sono altri? Probabilmente sì, del resto quei 18 sono citati perché per loro la Procura di Palermo ha chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari ma nella stessa ordinanza emergono altre persone che, magari, per i magistrati avrebbero avuto un ruolo ma non tale da “meritare” una misura cautelare. Se ne saprà di più non appena saranno emessi gli avvisi di conclusioni indagini, prodromici alla richiesta di rinvio a giudizio.