Non era questo il copione. Almeno per ora. Dopo un’estate di entusiasmo e ambizioni dichiarate, con una campagna acquisti solida e l’arrivo in panchina di Filippo Inzaghi, il Palermo era indicato come una delle favorite per la promozione diretta in Serie A. L’ex tecnico di Venezia, Benevento e Reggina – uno che in Serie B ci sguazza – sembra(va) la figura giusta per dare una svolta, dopo un’annata scialba e ‘depressa’ con Dionisi.
Eppure, dopo 12 giornate, i numeri parlano chiaro: sesto posto in classifica con 19 punti, a sei lunghezze dal secondo posto occupato dal Modena. Una distanza che non è affatto un dramma, ma preoccupa, soprattutto alla luce dell’andamento delle ultime cinque gare: tre sconfitte, un pareggio e una sola vittoria (con il Pescara, il rotondo 5 a 0).
I tifosi cominciano a temere che anche questa stagione possa chiudersi in una bolla di rimpianti. Più paura che realismo. Ma la Serie B è un campionato lungo, tortuoso, spesso imprevedibile. Le prime giornate possono trarre in inganno. E in città, sebbene l’allarme sia scattato, la fiducia nella squadra e nell’allenatore resta.
Per analizzare questo momento delicato, BlogSicilia.it ha chiesto un’opinione al giornalista Maurizio Pistocchi, voce storica del calcio italiano, da sempre attento osservatore delle dinamiche tattiche e societarie.
Il giudizio di Pistocchi: “È presto per parlare di flop”
Il Palermo, in quanto squadra con ambizioni dichiarate e una proprietà forte alle spalle, non può permettersi di restare troppo a lungo nelle retrovie. Ma Pistocchi invita alla calma.
“Il campionato di Serie B è una lunga corsa, nella quale saranno decisivi gli ultimi tre mesi. È presto per parlare di flop, ma è inevitabile che il Palermo, che parte favorito, debba crescere parecchio, e non solo sul piano dei risultati. Diciamo che entro la fine del girone di andata il Palermo deve avere giuoco chiaro e mentalità”.
Una riflessione che mette in evidenza un punto spesso trascurato: non basta una buona rosa, serve anche una identità riconoscibile, un’idea di gioco che sia in grado di fare la differenza nei momenti chiave.
Il Palermo non decolla: identità e concretezza mancano
Perché allora questo Palermo fatica così tanto? Inzaghi ha portato con sé esperienza e grinta, ma finora i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Non si tratta solo di punti persi, ma di un certo smarrimento tattico e mentale, evidente in alcune partite giocate sottotono o chiuse senza mordente.
L’ex tecnico della Reggina non è per nulla sotto processo, ma il pubblico palermitano ha memoria lunga. E l’ombra di un’altra stagione fallimentare – dopo quella con Dionisi – è già lì, dietro l’angolo.
Il ruolo del City Group: investimento importante, pazienza necessaria
Tra i temi caldi anche quello del City Football Group, che ha investito risorse e strutture nel progetto Palermo, suscitando grande entusiasmo iniziale. Ma come spesso accade nel calcio, non basta il denaro per costruire una squadra vincente.
Anche su questo, Pistocchi non ha dubbi: “Il City Group ha fatto un grosso investimento sul Palermo e deve sapere che nel calcio ci vogliono idee chiare, molta pazienza e fortuna”.
In sintesi: il progetto è serio e solido, ma i risultati non sono immediati. Serve tempo, continuità e soprattutto una visione tecnica coerente, per non disperdere quanto costruito finora. Tuttavia, i tifosi palermitano hanno fame di grande calcio, dopo le entusiasmanti annate con Maurizio Zamparini alla guida del club.
Le favorite per la promozione: Monza, Modena, Palermo. Ma occhio alle sorprese
A livello di potenziale, il Palermo resta una delle squadre da tenere in considerazione. Nonostante la flessione, il campionato è ancora lungo e, con i giusti correttivi, Inzaghi può rilanciare la corsa. Per Pistocchi, infatti, “Monza, Modena, Frosinone e Palermo mi sembrano le squadre più attrezzate per un campionato di vertice. Cesena e Venezia le outsider”.
Una lista che conferma la competitività di questa Serie B: nessuna squadra ha ancora dimostrato di poter dominare. Il Modena è solido, ma non imbattibile. Il Monza alterna prestazioni brillanti a blackout inspiegabili.
E allora sarà proprio la costanza, più della qualità individuale, a fare la differenza.






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