Una foto scattata con un cadavere al cimitero di Uggiano La Chiesa è diventata virale. Il protagonista, un operaio di 57 anni, è ora imputato per vilipendio di cadavere. Il processo si terrà a febbraio 2026.
Un gesto che ha indignato un’intera comunità e che adesso arriva davanti a un giudice. A Uggiano La Chiesa, piccolo paese del Salento di poco più di quattromila abitanti, noto per il pane e l’olio, si è consumato un episodio che ha fatto rapidamente il giro del web e dei social. Protagonista un cittadino del posto, operaio per conto di una ditta esterna, immortalato in uno scatto surreale: in posa con un cadavere in fase di estumulazione.
L’immagine, diffusa a partire dal 13 giugno scorso, ha scioccato il paese e suscitato un’ondata di sdegno. A nulla sono valsi i tentativi della comunità di bloccare la diffusione della foto. Ora, per quell’episodio, l’uomo è chiamato a rispondere in tribunale. Ne ha parlato Repubblica.
Una foto che non doveva uscire dal cimitero
Il selfie risale con ogni probabilità a qualche tempo prima rispetto alla data della sua diffusione. Secondo i racconti dei cittadini, l’immagine sarebbe stata scattata durante un’operazione di estumulazione: una pratica prevista dalla normativa cimiteriale, da effettuare almeno dieci anni dopo la sepoltura. Quel giorno, nel camposanto, erano presenti alcuni operatori impegnati nella procedura. L’operaio, 57 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti non meglio specificati, ma senza alcuna diagnosi psichiatrica, ha chiesto a qualcuno – non è ancora chiaro a chi – di essere fotografato insieme al defunto.
Il gesto: posa con il cadavere e sorriso accennato
Nella foto si vede chiaramente l’uomo con maglietta, guanti da lavoro e mascherina abbassata sul mento. Con la mano sinistra solleva il cadavere – che non appare in uno stato di decomposizione particolarmente avanzato – e lo abbraccia con la destra, come fosse una persona viva. Accenna persino un sorriso, mentre una terza persona lo immortala frontalmente. In pochi istanti, l’immagine si diffonde su chat private, poi su social pubblici. Nel paese, dove i fatti di cronaca sono rari, si scatena una mobilitazione collettiva per cancellare lo scatto da ogni piattaforma. Ma è troppo tardi.
L’intervento del sindaco: “Ho sporto io la denuncia”
A reagire con fermezza è stato il sindaco Stefano Andrea De Paola, avvocato penalista, che ha deciso di agire direttamente. “Effettivamente abbiamo sperato che questo fatto per quanto antipatico rimanesse circoscritto all’interno della mia comunità che, da subito, ha preso le distanze da un simile gesto. Sono stato io stesso a denunciare l’accaduto per rispetto verso la mia comunità”, ha dichiarato a Repubblica. Le forze dell’ordine, una volta acquisita la foto, hanno identificato l’operaio e proceduto con una denuncia per vilipendio di cadavere.
Le accuse: vilipendio per esposizione “indegna”
Il capo d’imputazione parla chiaro: l’uomo avrebbe “esposto in maniera indegna” il corpo, “ponendolo in posizione eretta accanto a sé offendendo il decoro e il rispetto dovuto ai resti mortali”. Nel corso delle indagini, l’operaio non è mai stato interrogato né ha fornito una propria versione dei fatti. Tuttavia, ha deciso di opporsi al decreto penale di condanna, preferendo affrontare un processo ordinario. L’obiettivo della difesa è dimostrare che il gesto non aveva intento offensivo, ma che si è trattato di una leggerezza, seppur clamorosa, priva di dolo.
La data del processo e l’attesa della sentenza
Il procedimento penale si aprirà il 5 febbraio 2026, data in cui dovrebbe anche arrivare la sentenza. In quell’occasione, sarà il giudice a valutare se davvero l’episodio debba essere considerato vilipendio oppure una semplice – e tragica – goliardata.
Curiosità – Lo sapevi che…?
- Il vilipendio di cadavere è un reato previsto dall’art. 410 del codice penale italiano.
- Commette vilipendio chi compie atti oltraggiosi su un corpo, anche senza danneggiarlo.
- Il reato è punito con la reclusione da 1 a 3 anni.
- La diffusione di immagini di questo tipo può costituire un’aggravante se avviene in pubblico.






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