Sono 488 le famiglie ammesse nella nuova graduatoria per l’emergenza abitativa pubblicata sul sito del Comune di Palermo. Un numero che conferma quanto l’emergenza casa resti una questione centrale per la città, ma anche l’impegno delle istituzioni per affrontarlo in modo più strutturato.

L’assessore all’Emergenza abitativa, Fabrizio Ferrandelli, ha parlato di un cambio di passo concreto: “L’emergenza abitativa sarà soltanto un ricordo per la nostra città”. Un obiettivo ambizioso, ma che trova radici nei numeri aggiornati, nei nuovi strumenti digitali adottati dall’amministrazione e nel rafforzamento della rete di sostegno sociale.

Un sistema informatizzato per rendere il processo più equo

La graduatoria, elaborata tramite una nuova procedura informatizzata, ha consentito l’ammissione di 488 istanze. Una selezione che, come ha spiegato l’assessorato, ha seguito criteri più trasparenti ed efficaci, evitando contenziosi e riducendo i tempi di attesa.

“Per la definizione definitiva della graduatoria – si legge in una nota dell’assessorato – sono state attese da parte dei nuclei familiari presenti nella lista provvisoria, così come richiesto, eventuali integrazioni o comunicazioni risolutive dei motivi di esclusioni direttamente ai nostri uffici e senza dover ricorrere al contenzioso legale”.

“Il nostro obiettivo non era escludere qualcuno, ma accogliere e sostenere le persone” ha dichiarato Ferrandelli.

La pubblicazione è avvenuta dopo la convocazione dell’Osservatorio cittadino dell’emergenza abitativa, rinnovato nelle sue componenti per includere tutte le realtà che hanno risposto al nuovo avviso di costituzione. Una scelta che punta a garantire maggiore pluralità e partecipazione nelle politiche abitative.

Numeri in crescita e più fiducia nei confronti delle istituzioni

Rispetto all’anno precedente, la nuova graduatoria ha visto un aumento contenuto, con circa 80 nuclei familiari in più. Dei 488 ammessi:

  • 200 erano già presenti nella lista dell’anno precedente;
  • 180 sono nuove domande;
  • 108 costituiscono aggiornamenti e reintegri.

“Questo dato conferma da una parte una possibile ripresa della fiducia dei cittadini rispetto allo scorrimento della graduatoria”, ha spiegato l’assessore, “e nella capacità che il Comune di Palermo sta mostrando nell’assegnazione di nuovi immobili”.

Allo stesso tempo, il fenomeno è alimentato anche da nuovi sfratti tra privati, che hanno spinto ulteriori famiglie a presentare istanza. Un segnale d’allarme che evidenzia la fragilità di una parte crescente della popolazione urbana.

Un sostegno concreto per uscire dall’emergenza

Parallelamente alla gestione della graduatoria, il Comune ha avviato interventi mirati per supportare le famiglie in difficoltà attraverso strumenti economici. Ferrandelli ha ricordato come i servizi sociali comunali abbiano sostenuto 400 famiglie, consentendo loro di uscire dalla condizione di emergenza.

Questo è stato possibile grazie al pagamento anticipato di un anno di affitto direttamente al proprietario dell’immobile, utilizzando i fondi previsti dal programma “Agenzia per l’inclusione”.

Nel solo 2025 (dati aggiornati a ottobre), sono state assegnate 162 abitazioni, cui si aggiungono le 23 assegnazioni tra novembre e dicembre, mesi successivi ai tragici fatti di cronaca avvenuti in via Bronte.

“Gli uffici di Abitare Sociale – ha sottolineato l’assessore – hanno continuato a lavorare con determinazione, senza lasciarsi minimamente intimidire, continuando a garantire il diritto all’abitare ai cittadini in lista”.

Un piano triennale per azzerare l’emergenza

Secondo Ferrandelli, il Comune sta operando su più fronti, puntando sul recupero degli immobili inutilizzati. Questo include le case rimaste vuote a seguito del decesso degli inquilini precedenti o di abbandoni.

“Siamo convinti che l’emergenza abitativa possa essere azzerata nel giro di un triennio. Se è vero che sono oltre 10.000 gli alloggi popolari presenti in città, e se la nostra capacità di recupero continua ad aumentare di centinaia di unità l’anno, possiamo davvero immaginare una Palermo in cui il problema casa sia solo un ricordo”.

Il piano punta al recupero del 10% annuo del patrimonio non controllato e spesso occupato abusivamente in passato. Una strategia che, oltre a restituire dignità e legalità al sistema, migliora la gestione delle risorse pubbliche.

Politiche inclusive anche per le fasce “invisibili”

Ferrandelli ha poi rivolto l’attenzione verso una fascia di popolazione esclusa dai criteri attuali per l’accesso all’emergenza abitativa, ma non per questo meno fragile.

“È tempo di concentrare le politiche dell’abitare su quei cittadini che, pur avendo un reddito superiore alla soglia prevista per entrare in graduatoria, vivono gravi difficoltà nel sostenere un affitto. Mi riferisco ai dipendenti monoreddito, ai padri e madri separati, alle giovani coppie”.

A loro sarà rivolto un nuovo piano di sostegno, basato su canoni sociali calmierati e forme innovative di housing sociale, grazie all’attivazione della nuova cabina di regia per la casa, deliberata in Giunta. Questo strumento coordinerà assessorati e uffici per integrare e velocizzare gli interventi.

In chiusura, l’assessore ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al risultato ottenuto: “Gli uffici comunali, la polizia municipale, la rete dei sindacati e dei patronati, i servizi sociali del Comune di Palermo, gli enti del terzo settore e Caritas per il lavoro ed il supporto dato ognuno per la propria parte”.

Il messaggio è chiaro: la collaborazione tra istituzioni e territorio è la chiave per garantire il diritto alla casa, oggi più che mai centrale per la coesione sociale e la dignità dei cittadini.