Peter Greene, 60 anni, attore noto al grande pubblico per ruoli intensi e spesso tormentati, è stato trovato morto nel suo appartamento di Lower East Side, a New York. Aveva interpretato personaggi entrati nella memoria collettiva, eppure le sue ultime ore appaiono ancora avvolte dal silenzio e dagli interrogativi.

Secondo quanto riferito, la polizia è arrivata alla residenza dell’attore nel tardo pomeriggio di venerdì 12 dicembre, trovando Greene a terra, prono, senza segni di vita. L’intervento è avvenuto intorno alle 15:25. L’uomo è stato dichiarato morto sul posto.

Una vicina ha riferito: “Peter era sdraiato sul pavimento, a faccia in giù, con un trauma al volto, sangue ovunque…”.

Dalla porta dell’appartamento è stato recuperato anche un biglietto scritto a mano. Avrebbe contenuto la frase: “Sono ancora un Westie”. Un riferimento alla gang irlandese-americana che operava a Hell’s Kitchen negli anni Settanta. Il significato esatto della frase rimane incerto ma è uno degli elementi che ha portato la polizia a ricostruire con attenzione il contesto.

Nonostante la scena sia apparsa complessa, gli investigatori non sospettano un crimine. L’autopsia stabilirà la causa della morte.

A insospettire il manager dell’attore, Gregg Edwards, era stata la musica che proveniva dall’appartamento: avrebbe suonato per più di ventiquattro ore, tanto da spingere qualcuno a richiedere un controllo. Greene era stato raggiunto telefonicamente dal manager pochi giorni prima.

La carriera e i nuovi progetti che Peter Greene stava per intraprendere

Greene non era solo un volto noto per Pulp Fiction. Aveva recitato anche in The Usual Suspects (I soliti sospetti) e in numerosi altri film che lo avevano definito come un interprete capace di reggere ruoli intensi e spesso controversi.

Stava per iniziare le riprese di Mascots, un thriller indipendente con Mickey Rourke. Il regista e sceneggiatore Kerry Mondragón, informato della morte, sarebbe scoppiato in lacrime.  L’attore avrebbe dovuto partecipare anche al film State of Confusion, previsto per l’autunno 2026 tra il New Jersey e New York.

Una vita segnata dagli eccessi e da mille ripartenze

Peter Greene, nato a Montclair nel New Jersey, aveva lasciato casa a 15 anni, vivendo sulle strade di New York. In seguito aveva intrapreso la via della droga e dello spaccio, come raccontato in un’intervista degli anni Novanta.

La recitazione era arrivata tardi, verso i vent’anni, ma era diventata il suo riscatto: negli anni Novanta aveva ottenuto ruoli in televisione e cinema che gli avevano garantito credibilità e popolarità.

Nel 1996, dopo un tentativo di suicidio, era entrato in cura per affrontare le dipendenze. Nel 2007 era stato arrestato per possesso di crack.

Nonostante le difficoltà, Greene aveva costruito una carriera prolifica, con quasi 95 crediti cinematografici. Tra i suoi titoli più riconosciuti figurano:

  • Laws of Gravity (1992)
  • Clean, Shaven (1993)
  • Blue Streak (1999)
  • Training Day (2001)

Peter Greene lascia una sorella e un fratello.

Curiosità – Lo sapevi che…?

Greene non aveva iniziato come attore: prima di scoprire il cinema, aveva fatto lavori casuali e viveva di espedienti per sopravvivere. La sua ascesa fu rapida e inattesa, come spesso accade agli attori con una sensibilità fuori dal comune.

FAQ

È stato trovato un biglietto nell’appartamento?
Sì, un biglietto scritto a mano con la frase “Sono ancora un Westie.”

La polizia sospetta un crimine?
No, non ci sono sospetti di reato. Sarà l’autopsia a chiarire la causa del decesso.

Cosa stava facendo artisticamente negli ultimi mesi?
Si stava preparando a recitare in due film: Mascots e State of Confusion.

Aveva avuto problemi personali in passato?
Sì, aveva affrontato dipendenze, un tentativo di suicidio e un arresto.

Chi resta della sua famiglia?
Una sorella e un fratello.