La procura di Palermo ha deciso di ricorrere contro la decisione del Gip di Palermo Carmen Salustro che, nell’inchiesta sui presunti appalti truccati in sanità e non soltanto, ha disposto solo tre misure di arresti domiciliari rispetto alle ben 18 chieste dalla pubblica accusa.
Appello per tutti tranne due
I pubblici ministeri hanno proposto appello verso il rigetto dei domiciliari per tutti gli altri indagati tranne che per il deputato di Noi Moderati Saverio Romano e per Vito Fazzino. Per quest’ultimo, già in fase di interrogatorio preventivo, i Pm avevano revocato la richiesta di arresto dopo aver ascoltato il bed manager dell’Asp di Siracusa.
Lo stesso Saverio Romano ha comunicato con soddisfazione che per quel che lo riguarda “non sussistono i gravi indizi” e dunque la sua posizione si avvia su una strada che sembra destinata all’archiviazione.
La decisione del Gip
Il giudice per le Indagini preliminari aveva disposto i domiciliari per l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro (ma per uno solo dei due capi d’accusa, escludendo l’arresto per il secondo) e configurato il reato di traffico di influenze. Domiciliari disposti anche per Roberto Colletti, ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia e Antonio Iacono. In aggiunta il gip aveva emanato misure minori ovvero l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per l’ex braccio destro di Cuffaro Vito Raso, mentre per Mauro Marchese e Marco Dammone aveva deciso l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e la misura cautelare interdittiva del divieto, per un anno, di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di persone giuridiche.
Le richieste di arresto respinte
Per Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Caltagirone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Sergio Mazzola, Carmelo Pace, capogruppo all’Assemblea regionale Siciliana della Democrazia Cristiana, Paolo Emilio Russo, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro il gip aveva respinto la richiesta di domiciliari e non ha applicato alcun provvedimento cautelare.
Le nuove richieste di arresto
Nel suo ricorso al tribunale del riesame la procura chiede di disporre, invece gli arresti per tutti tranne Romano e Fazzino, di riqualificare in corruzione (e non traffico mdi influenze) il reato per Cuffaro e disporre una seconda misura di domiciliari per lo stesso Cuffaro.
A supporto ripropone il supplemento di indagine che riguarda il filone Cefpas che il gip ha escluso perché consegnato solo dopo gli interrogatori di garanzia e dunque non oggetto delle dichiarazioni difensive (in pratica gli imputati non avevano potuto spiegare come dispone la legge).
Le contro richieste della difesa
Le difese chiedono, invece, di escludere l’incartamento sul Cefpas per lo stesso motivo per cui escluso dal Gip. In particolare la difesa di Cuffaro porterà le due decisioni di Palermo e Caltagirone che hanno già deciso il dissequestro del contante sequestrato a Cuffaro. Per l’ex Presidente della Regione, inoltre, la difesa chiede l’annullamento di tutti i provvedimenti di domiciliari per l’assenza totale dei tre motivi di arresto disposti dalla legge ovvero Cuffaro non è a rischio di fuga, non può reiterare il reato né inquinare le prove essendo fuori dalle stanze dei bottoni






Commenta con Facebook