È morto a 64 anni Gennaro Semeraro, originario di Canosa di Puglia, dirigente della Polizia di Stato, che per anni ha avuto incarichi in Sicilia.
Gli incarichi in Sicilia
La prima esperienza nell’isola risale al 2002, probabilmente quella più importante, come capo della Squadra mobile della Questura di Siracusa. Promosso Primo dirigente nel 2011 venne trasferito alla Divisione Anticrimine della Questura di Caltanissetta salvo poi essere dirottato a Reggio Calabria per assumere la guida della Squadra mobile.
Il lavoro a Siracusa insieme a “ragazzi” della Mobile
La notizia della sua morte ha scosso i tanti che a Siracusa hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne la dedizione al lavoro.
Un impegno che ha soprattutto profuso nella lotta alla criminalità organizzata del Siracusano portando a termine, insieme ai suoi “ragazzi” come spesso chiamava i componenti della sua unità, ben 23 operazioni antimafia nei circa 10 anni in cui è stato alla Squadra mobile di Siracusa.
Le operazioni antimafia
Tra queste si ricordano le inchieste Lybra e Maremonti capaci di disarticolare i clan mafiosi del Siracusano, come Bottaro-Attanasio, Santa Panagia, Aparo e Nardo.
Il ricordo di un poliziotto
“Una notizia che ci rattrista molto- dice uno degli agenti della Squadra mobile che è stato a più stretto contatto con Semeraro -. È stato un formidabile condottiero e credo che quello con lui sia stato il periodo più bello ed importante della Mobile degli ultimi 25-30 anni”.
Un dirigente di polizia che non si sottraeva al confronto specie con i giornalisti con cui dialogava per conoscere il polso della città e scambiare opinioni. La sua carriera in polizia, iniziata nell’agosto del 1989 nella Questura di Varese, si era conclusa al compimento dei 60 anni, raggiungendo l’età della pensione, come vicario della Questura di Taranto. Negli ultimi tempi, secondo quanto riferiscono fonti vicine al dirigente di polizia, si sarebbe ammalato fino al drammatico epilogo delle ore scorse.






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