Gli argini, ormai, sono crollati tanto che si travalica ogni limite. Il sintomo più evidente viene dalle dichiarazioni del deputato Ismaele La Vardera che mentre crescono gli scontri di palazzo e si registra il tutti contro tutti, invoca l’intervento della magistratura in Parlamento e una indagine sul sistema di formazione delle leggi.

“Ricordo che fieramente non partecipo a nessun accordo e sono fuori da ogni tipo di accordo” – dice La Vardera che continua –
Ho già chiesto ai miei legale di preparare un esposto”.

Il riferimento è ad una parte precisa di un messaggio notturno che il Presidente dell’Ars avrebbe inviato su Whatsapp ai deputati dopo che per la terza volta è saltato ogni accordo sugli ultimi nove articoli da approvare

Il messaggio di Galvagno

“C’è un clima che definisco quasi di odio” scrive il presidente dell’Ars in un lungo sfogo. “E’ ormai evidente che molti problemi nascono da una mancanza di fiducia all’interno della stessa maggioranza. Mi è stato chiesto di salvare determinati articoli che sono stati messi in cassaforte e ricordo che gli unici articoli bocciati riguardano proprio due assessorati di FdI”.

“Qui c’è gente che ha incassato e gente che è rimasta a bocca asciutta e non funziona. C’è gente che si lamenta e ha mimetizzato le proprie proposte all’interno di tabelle e riserve con accordi con più interlocutori”.

Tanto  basta a La Vardera per urlare al ritorno al sistema spartitorio e invocare la magistratura: “Ho già chiesto ai miei legali di preparare un esposto, perché questo dimostra ancora una volta che il sistema Cuffaro. Una frase più di tutte mi ha lasciato a bocca aperta: ‘Chi non ha avuto nulla verrà garantito in questa fase nelle uniche possibili rimaste: tabelle e riserve’ una frase chiara che rimarca un sistema marcio dove gli esponenti dei partiti stanno provando ad inserire nel tabelle qualsiasi cosa. Servirebbero le forze dell’ordine all’Ars”.

Sud Chiama Nord a La Vardera

A La Vardera risponde Sud Chiama Nord con una nota irridente nella quale “esprime solidarietà a La Vardera per l’ulteriore abbaglio”

“Comprendiamo il senso di smarrimento del giovane deputato Ismaele La Vardera nella “selva oscura” del Parlamento siciliano, ove solo la consolidata esperienza può condurre alla retta via.

Le trattative politiche tra maggioranza e opposizione, che conducono alla formulazione di proposte di legge, fanno parte di una normale e ovvia dialettica parlamentare, alla quale anche lo stesso La Vardera ha partecipato quando era nel gruppo parlamentare di Sud Chiama Nord, contribuendo con proprie proposte alla formazione anche delle cosiddette “tabelle”.

“La Sicilia si cambia con la buona amministrazione, non con slogan a fondo perduto”.

I problemi nella maggioranza

Ma i problemi vanno be oltre queste letture. Dopo lo stralcio di 77 articoli e l’approvazione degli altri restano in pista 9 articoli e non si trova la quadra. L’aula convocata a mezzogiorno è slittata prima alle 2, poi alle 4 ma non è cominciata neanche dopo i due rinvii.

Lo scontro nasce dalle presenze della notte negli uffici di Torre Pisana, quell’ala del palazzo appannaggio del Presidente dell’ars. Vanno e vengono deputati di Fratelli d’Italia, del Movimento per l’Autonomia, di Sud Chiama Nord e perfino di Movimento 5 stelle e Pd. E’ questo che fa urlare la parte restante della maggiora allo scandalo: “Sta nascendo una maggioranza parallela, una maggioranza traversale” temono i deputati.

Caruso arriva all’Ars

Così il segretario di Forza Italia Marcello Caruso arriva all’Ars per un vertice dei deputati azzurri. Il clima è teso ed è proprio Forza Italia a criticare la regia del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, che avrebbe privilegiato il dialogo con le opposizioni e Mpa a scapito degli altri alleati. Su cosa si stiano dicendo i deputati azzurri non filtra nulla ma il messaggio della notte inviato a tutti da Galvagno è sicuramente al centro della discussione.

“Mi dispiace ma io difendo i colleghi parlamentari che realmente non hanno ottenuto nulla.  Insieme al presidente Daidone farò una verifica di tutto quello che è stato approvato quantificando per gruppo ed eventualmente per parlamentare le risorse che hanno incassato.  Chi non ha avuto nulla verrà garantito in questa fase nelle uniche cose possibili rimaste: tabelle e riserve”.

Verifica di maggioranza o tutti a casa

Ma quella che risuona è anche una sorta di velata minaccia di Galvagno alla coalizione è la chiosa che sembra annunciare una verifica di maggioranza o elezioni anticipate. “E’ chiaro che dopo questa finanziaria, qualora non volessimo andare a casa prima, chiederò un serio confronto perché io non sono più disposto a perdere del tempo per fare incassare gli altri e per di più ricevere l’odio gratuito di alcuni colleghi”.

Alle 17,30 la convocazione dei capigruppo in sala lettura alla ricerca di un modo per andare avanti e dopo poco meno di un’ora si torna finalmente in aula sperando che stavolta il labile accordo trovato regga fino alla fine.