Se sul fronte politico non si spegne la tensione dovuta al percorso di approvazione della finanziaria, alcuni dei provvedimenti assunti vengono salutati con favore dalle categorie produttive.

Gli artigiani Cna, “Sostegno concreto alle imprese”

CNA Sicilia, in una nota, esprime soddisfazione per una serie di provvedimenti approvati nell’ambito della legge finanziaria regionale che vanno nella direzione di sostenere concretamente le imprese e gli artigiani dell’Isola. La confederazione riconosce nell’azione dell’Assemblea Regionale Siciliana un’attenzione significativa verso le esigenze del sistema produttivo locale.

Le singole misure

In particolare, CNA Sicilia apprezza l’inserimento di misure cruciali come l’implementazione del fondo di rotazione della Crias per 5 milioni. L’introduzione di contributi a fondo perduto per la riqualificazione energetica, sismica e strutturale degli edifici esistenti. La decontribuzione per le imprese che assumono, strumento fondamentale per favorire l’occupazione e sostenere i costi delle aziende. L’istituzione della Super ZES (Zona Economica Speciale) siciliana, che può rappresentare un’ulteriore leva per attrarre investimenti, innovazione e creare nuovo sviluppo economico. Gli interventi strutturali e immediati per contrastare la crisi idrica in agricoltura, tema vitale per la sopravvivenza e la competitività del settore primario. Il ristoro per le aziende agroalimentari che hanno subito dei danni, un segnale di vicinanza a una filiera simbolo della Sicilia.

“Accogliamo con favore questi provvedimenti, che dimostrano di aver colto alcune delle nostre sollecitazioni più urgenti”, dichiara Filippo Scivoli, Presidente di CNA Sicilia. “La decontribuzione per le assunzioni e gli interventi in favore della filiera agroalimentare vanno dritti al cuore dei problemi che le nostre imprese e i nostri artigiani affrontano ogni giorno. Allo stesso tempo, la Super ZES ha il potenziale per essere un volano di crescita, a patto che sia governata con efficacia e tempi rapidi”.

Pur riconoscendo il valore di queste misure, CNA Sicilia pone con forza all’attenzione della Regione e delle istituzioni competenti un’emergenza che continua a penalizzare gravemente la competitività di tutto il sistema economico siciliano: la condizione critica della rete viaria regionale.

“Mentre apprezziamo gli interventi approvati, non possiamo e non dobbiamo dimenticare il gap infrastrutturale principale: la viabilità”, afferma Piero Giglione, Segretario di CNA Sicilia. “Strade dissestate, collegamenti interni lenti e inefficienti, una rete autostradale inadeguata rappresentano un costo insostenibile per le imprese in termini di tempi di consegna, manutenzione dei mezzi, logistica e qualità dei servizi. Questo gap infrastrutturale riduce sensibilmente la nostra competitività, isola i territori e frena qualsiasi prospettiva di sviluppo. Chiediamo un piano straordinario e deciso per la viabilità siciliana, con risorse certe, tempi chiari e una regia unitaria”.

CNA Sicilia, pur continuando a collaborare costruttivamente con la Regione per la piena attuazione delle misure condivise, manterrà alta l’attenzione affinché alla viabilità venga data la necessaria importanza nell’agenda politica regionale e nazionale per il rilancio della Sicilia.

Cracolici: “Provvedimenti anche per le periferie”

Due provvedimenti sono stati approvati nella legge finanziaria regionale per rilanciare le periferie sociali e i centri storici nell’edilizia di borgata di cui è primo firmatario il deputato Pd e presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici. Il primo consente di attivare progetti di riqualificazione sociale per contrastare il degrado nelle città di Palermo, Catania e Messina, offrendo servizi essenziali ai cittadini che riguardano lo sport, le attività culturali e il tempo libero, in stretto coordinamento con le strutture scolastiche e i presidi sociali presenti.

La misura avrà una copertura finanziaria di un milione di euro (rispetto ai 20 milioni iniziali richiesti) per l’anno 2026, ma è il primo passo per “intervenire sul degrado – ha detto Cracolici – e per consentire ai comuni di dotarsi di un ufficio speciale in grado di coordinare interventi che sono oggi distinti tra i vari assessorati, rendendo così più efficace l’azione di contrasto al disagio”.

Il secondo provvedimento riguarda il recupero di edifici nei centri storici fornendo sostegno abitativo ai cittadini attraverso il rifinanziamento dell’articolo 33 della legge 6 del 2009. Con questa misura la Regione stanzia 5 milioni di euro per l’abbattimento degli interessi sui mutui stipulati dai cittadini che intendono ristrutturare edifici nei centri storici.

Un’azione articolata che servirà a “dare un segnale positivo a quartieri troppo spesso abbandonati – ha aggiunto il presidente Cracolici – È l’antimafia del fare, che non si limita a denunciare i problemi, ma si occupa delle situazioni difficili cercando di dare una mano concreta ai cittadini”.

Ugl: “Importante capacità di incidere sulle vite delle persone”

L’ok dell’Assemblea regionale siciliana alla Legge di Stabilità 2026-2028, una manovra da circa 1,3 miliardi di euro, segna un passaggio istituzionale rilevante. Per la Ugl Sicilia, però, il giudizio resta legato alla capacità del provvedimento di incidere concretamente sulle condizioni di vita e di lavoro nell’Isola.

A sottolinearlo è il segretario regionale Carmelo Giuffrida, che richiama l’attenzione sulla necessità di passare rapidamente dalle norme agli effetti reali. “Alcuni strumenti vanno nella direzione giusta – spiega – a partire dalla Super ZES regionale e dalle misure pensate per attrarre forza lavoro e favorire il rientro dei siciliani dall’estero. Ora servono atti conseguenti, in particolare sul fronte dell’abbattimento del costo del lavoro per le aziende che assumono”.

Critiche arrivano invece su altri capitoli della manovra. “Lo sconto sulla tassa automobilistica per i grandi proprietari appare poco incisivo e socialmente sbilanciato, soprattutto se confrontato con le risorse limitate destinate alle stabilizzazioni e all’aumento delle ore per gli ex precari”, evidenzia Giuffrida.

Pur riconoscendo il valore dell’approvazione della legge entro la fine dell’anno, la Ugl Sicilia segnala una persistente distanza tra il dibattito parlamentare e le emergenze reali del territorio. Sanità, crisi idrica e siccità, gestione dei rifiuti, viabilità interna, turismo e infrastrutture restano, secondo il sindacato, i nodi strutturali su cui concentrare l’azione politica.

Nel mirino anche il sistema dei trasporti e, in particolare, il comparto aeroportuale. “La Sicilia ha bisogno di scali efficienti e svincolati dalle logiche politiche – afferma il segretario Ugl –. L’aeroporto di Comiso merita un’attenzione specifica: presenta criticità note ma anche potenzialità che continuano a restare inespresse”.

Infine, la Ugl Sicilia riconosce l’impegno del presidente della Regione. “Prendiamo atto del lavoro del presidente Schifani, spesso portato avanti in solitudine, e auspichiamo che il dialogo con le organizzazioni sindacali resti aperto e strutturato. I lavoratori sono il principale fattore di coesione sociale ed economica della Sicilia”, conclude Giuffrida.

Comuni, Corsaro: “Finanziamenti in linea con le aspettative”

“Nella Finanziaria regionale sono stati previsti stanziamenti in linea con le aspettative dei Comuni siciliani. È un risultato politico che viene incontro alle nostre battaglie e che riconosce il ruolo dei Comuni come vera spina dorsale dell’Isola. Un risultato che nasce da un’azione costante di sensibilizzazione portata avanti dai sindaci a tutti i livelli istituzionali” dice il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, consigliere nazionale ANCI e componente dell’esecutivo regionale dell’Associazione dei Comuni.

“Due sono le questioni che abbiamo posto da tempo – sottolinea l’esponente – extracosti dei rifiuti e Asacom, per le quali sono stati previsti fondi rispettivamente per 20 e 15 milioni di euro. Da una parte si attua un intervento fondamentale per garantire inclusione, diritti e continuità educativa agli studenti più fragili, dall’altra si riconosce l’impatto rilevante degli extracosti sui bilanci comunali. È un segnale positivo che deve accompagnarsi a scelte strutturali, come la realizzazione dei termovalorizzatori per porre fine alla dittatura delle discariche”.

“Di particolare rilievo – aggiunge il sindaco Corsaro – gli stanziamenti destinati alla riqualificazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, che consentiranno ai Comuni di accedere a finanziamenti fino a 300mila euro. Una misura dal forte valore politico e sociale, che permette di restituire questi beni alle comunità, trasformandoli in luoghi di legalità, servizi e sviluppo. Positivo, infine, il rafforzamento del Fondo per le Autonomie locali, che garantirà ai Comuni maggiore capacità di garantire servizi essenziali e programmare con più efficacia le politiche locali”.

Mannino (Cgil) “La peggior legge finanziaria possibile”

“E’ stata varata in Sicilia la peggiore legge finanziaria che si potesse approvare tenuto conto delle importanti risorse a disposizione, un miliardo e 400 milioni. Non si danno risposte a problemi importanti; le misure ‘espansive’ sostituiscono in realtà, e con risorse di gran lunga inferiori quindi con prevedibili effetti minori, norme eliminate dal governo nazionale; la spesa viene parcellizzata per rispondere a interessi particolari. Solo qualche luce per il mondo del lavoro come le risposte per i forestali e per lavoratori dell’Esa” attacca il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.

Alfio Mannino segretario generale Cgil Sicilia

“Nelle prossime settimane- dice- la regione avrà a disposizione oltre 2 miliardi di euro, queste risorse possono servire per migliorare la Sicilia oppure per ingrassare ancora una volta la rete delle clientele. Se prevarrà la seconda ipotesi- afferma Mannino- sarà l’ennesima umiliazione per la Sicilia e una nuova pessima prova da parte delle nostre istituzioni. Noi ci batteremo alimentando una grande iniziativa popolare- sottolinea il segretario della Cgil -affinché si  abbia un sussulto di dignità da parte di governo e Parlamento e finalmente si metta al centro l’interesse generale. Abbiamo già chiesto incontri sui Fondi strutturali- rende noto- sulle politiche di coesione, sulla qualità del lavoro lungo la filiera di appalti e subappalti e sui contrattisti dei comuni. Rilanceremo le proposte del nostro documento presentato al governo il 30 ottobre”. E aggiunge “ Non permetteremo che, per un’azione di governo indegna, vengano ancora mortificati la dignità e i diritti dei siciliani, a partire da quelli dei giovani”.

Interesse generale per la Cgil di Mannino e oggetto delle rivendicazioni del sindacato sono “misure per il diritto allo studio, a partire dagli alloggi universitari, un piano straordinario di assunzioni di giovani, un investimento straordinario per il diritto alla salute, il rilancio delle politiche industriali e di sviluppo, un intervento per l’emergenza casa, misure per la non autosufficienza”. “Rilanciamo le proposte contenute nel nostro documento del 30 ottobre – afferma l’esponente
sindacale- per avere risposte sulle emergenze economiche e sociali, mettendo al centro il lavoro e la sua qualità, i diritti di tutti, a partire da quelli dei giovani e delle donne”.

Quanto alla Finanziaria, Mannino rileva che “sono state approvate norme in sostituzione della decontribuzione sud e il governo ha scopiazzato e male misure a sostegno delle nuove assunzioni. Solo grazie a interventi del Parlamento – osserva- sono stati introdotti aspetti qualificanti come interventi per l’occupazione femminile e a favore della qualità del lavoro. Ma le risorse esigue messe a disposizione- sottolinea- non consentiranno effetti significativi”.

Mannino aggiunge che “dalla Finanziaria non vengono risposte all’emergenza abitativa (solo una misura minima prevista da un emendamento parlamentare) e alle difficoltà delle aree interne. Non ci sono inoltre risposte per contrastare lo spopolamento, per il diritto allo studio, per il diritto alla mobilità e nessuna misura per l’occupazione”.

E aggiunge: “Nessuna risposta sulla grave crisi della sanità, si è solo discusso dell’allocazione del personale medico negli uffici dell’assessorato, una questione vecchia che a gennaio scorso la Cgil aveva denunciato con atti formali. Non c’è niente inoltre per l’efficientamento della macchina amministrativa regionale”.

“Inadeguate– dice ancora- le misure per gli enti locali, che hanno grandi difficoltà a erogare servizi. E la cosa più grave è la risposta insignificante data a fronte della grave carenza di personale. Era l’occasione per aumentare l’orario ai part time, ma il governo nonostante la disponibilità di risorse e l’ampia convergenza sulla misura si è rifiutato di dare copertura finanziaria”.

“Uniche note positive sono le risposte alla vertenza dei forestali e a quella dei lavoratori Esa, per le quali c’è stata una  grande mobilitazione sindacale. Riguardo ai forestali- osserva- va rilevato che comunque è un provvedimento parziale che non incide sul governo del territorio, per la difesa e la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e naturalistico e soprattutto non dà un futuro al settore vista la mancanza di immissione di nuova forza lavoro. Quanto alla stabilizzazione dei lavoratori dell’Esa- aggiunge- è frutto della mobilitazione dei lavoratori, giunta dopo le varie sentenze che condannavano la regione per uso improprio dei contratti stagionali”.