Albert Morgan, cittadino russo di 41 anni, è stato arrestato con l’accusa di omicidio non appena rientrato in Russia. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe ucciso la sua ex moglie Anastasia al termine di un’aggressione avvenuta in un hotel di Dubai. Un delitto che si inserisce in una storia personale già segnata da precedenti penali e conflitti familiari.
L’arresto di Albert Morgan al rientro in Russia

Albert Morgan
, 41 anni, è stato arrestato con l’accusa di omicidio non appena ha rimesso piede sul suolo russo. Le manette sono scattate subito dopo il suo atterraggio, grazie a una segnalazione arrivata dalle autorità degli Emirati Arabi Uniti. Secondo quanto riferito dagli investigatori, Morgan avrebbe seguito la sua ex moglie fino a Dubai convinto che la donna lavorasse come escort di alto livello durante il periodo in cui erano ancora sposati. Gli inquirenti parlano di un comportamento ossessivo e pianificato. L’uomo avrebbe “perseguitato” la ex moglie fino negli Emirati, organizzando il viaggio dopo aver letto messaggi privati della donna in seguito alla separazione. Una volta arrivato a Dubai, Morgan avrebbe messo in atto un piano preciso per avvicinarsi alla vittima senza destare sospetti.
Il piano nell’hotel e l’inganno alla cameriera
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Morgan si sarebbe finto un cliente dell’hotel dove alloggiava Anastasia. Avrebbe indossato un accappatoio rubato dalla lavanderia della struttura e convinto una cameriera ignara ad aprirgli la porta della stanza della donna. Inizialmente, l’uomo avrebbe pianificato un’azione diversa dall’omicidio. L’idea, stando agli atti, era quella di cospargere l’ex moglie di vernice verde e poi usare delle forbici per tagliarle i capelli. Un gesto umiliante che, nelle intenzioni dell’indagato, avrebbe dovuto essere una sorta di punizione. Il piano però non sarebbe andato come previsto. Tra i due sarebbe scoppiata una colluttazione violenta all’interno della stanza.

Anastasia, la donna uccisa dall’ex marito a Dubai.
La colluttazione e l’omicidio
Durante lo scontro, la situazione è rapidamente degenerata. Secondo le accuse, Morgan avrebbe ucciso la sua ex moglie al termine della lotta. Subito dopo l’aggressione, l’uomo si sarebbe dato alla fuga lasciando la scena del crimine. Gli investigatori riferiscono che il corpo di Anastasia è stato scoperto successivamente dal personale dell’hotel. La giovane donna giaceva in una pozza di sangue. Le ferite riscontrate erano numerose e gravi. L’autopsia preliminare ha rilevato almeno 15 coltellate al collo, al torso e agli arti. Un quadro che testimonia la violenza dell’aggressione e che ha portato all’immediata apertura di un’indagine per omicidio.
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Chi era Anastasia e il passato della coppia
Anastasia aveva 25 anni e lavorava per la compagnia aerea russa Pobeda. Aveva progetti per il futuro e stava pianificando di lavorare su jet privati, un passo avanti nella sua carriera nel settore dell’aviazione. Il matrimonio con Morgan era durato due anni. Dopo la separazione, l’uomo avrebbe avuto accesso ai messaggi privati della donna. È stato proprio in quel momento che avrebbe deciso di intraprendere il viaggio di 2.700 miglia verso gli Emirati Arabi Uniti. Non si sarebbe trattato di un viaggio in solitaria. Morgan avrebbe portato con sé un complice, un ufficiale giudiziario proveniente da San Pietroburgo. Questa persona, il cui nome non è stato reso pubblico, avrebbe seguito Anastasia dalla hall dell’hotel per scoprire il numero della sua stanza. Un dettaglio che rafforza l’ipotesi di una premeditazione accurata.
Le immagini delle telecamere e la cooperazione internazionale
Le forze di polizia di Dubai sono riuscite a identificare Morgan grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza dell’hotel. I filmati hanno permesso di ricostruire i suoi movimenti e di collegarlo direttamente alla scena del crimine. Una volta raccolti gli elementi necessari, le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno avvisato immediatamente quelle russe. La cooperazione internazionale ha portato all’arresto dell’uomo non appena è rientrato in patria. Non appena atterrato in Russia, Morgan è stato fermato e condotto in custodia cautelare. Gli investigatori hanno sottolineato la rapidità dell’intervento come elemento chiave per evitare la fuga del sospettato.
La richiesta di andare a combattere in Ucraina
Una volta arrestato, Morgan avrebbe chiesto di essere inviato a combattere per la Russia in Ucraina. Secondo le autorità, si tratta di una strategia già utilizzata da altri presunti criminali russi nel tentativo di evitare il carcere. In questo caso, però, la richiesta è stata respinta. Un giudice ha ordinato la sua detenzione per almeno due mesi mentre l’indagine prosegue. La decisione è stata motivata dalla gravità delle accuse e dalla necessità di approfondire tutti gli aspetti del caso. Il passato dell’uomo pesa ulteriormente sulla sua posizione giudiziaria.
I precedenti penali e le denunce ritirate
Morgan aveva già avuto in passato controversie domestiche con la sua ex moglie. In quelle occasioni, però, la donna aveva ritirato tutte le denunce presentate contro di lui. L’uomo aveva anche scontato sette anni di carcere per reati legati alla droga. Dopo quella condanna, aveva deciso di cambiare nome scegliendone uno identico a quello di un noto colosso bancario statunitense. Questi elementi sono ora al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di delineare un profilo completo dell’indagato.






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