“Sono stati Massimo Carandente e Sabrina Fina a impedire a tutti noi di uscire di casa nei giorni delle preghiere di purificazione”. Ribadisce la propria ricostruzione Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia accusato di aver ucciso la moglie e due figli con la complicità dei due e della figlia 17enne.

La strage

La strage sarebbe avvenuta al culmine di un rito di purificazione dal demonio che, secondo gli indagati, si sarebbe impossessato delle vittime. Barreca ha incontrato il suo legale, Giancarlo Barracato, al quale ha confermato di essere estraneo alle violenze indicando come colpevoli del triplice omicidio la coppia che, invece, ha sempre sostenuto di non essere stata nella villetta di Altavilla Milicia durante i delitti e di essersi limitata a partecipare a riti di preghiera nei giorni precedenti. Sulla strage ci sono due inchieste: una della Procura di Termini Imerese nei confronti dei tre adulti, l’altra della Procura per i minorenni di Palermo, coordinata dalla procuratrice Claudia Caramanna che procede nei confronti della figlia del muratore e che nei prossimi giorni interrogherà Fina e Carandente.

La figlia la prossima vittima

“La figlia di 17 anni della famiglia Barreca sarebbe stata la prossima vittima. Si è salvata perché su Altavilla Milicia si è abbattuta una bufera di vento che è stata interpretata dal padre e dai due fanatici religiosi come la presenza dei demoni che stavano per compiere l’atto conclusivo uccidendo anche la figlia che nel frattempo era stata bendata e chiusa nella stanza dopo che Antonella e i due fratelli erano morti”. È quanto emerge dal racconto che avrebbe fatto Giovanni Barreca che si trova nel carcere di Enna all’avvocato Giancarlo Barracato e la criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa nella valutazione della capacità di intendere e di volere dell’uomo.

“La 17enne era stata legata e portata in camera”

“La prossima vittima doveva essere la figlia di 17 anni che era stata legata e portata in camera bendata. Solo che durante l’esorcismo su Altavilla Milicia si è abbattuta una bufera tanto che la notte tra il 10 e l’11 febbraio i vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per alberi caduti e danni provocati dalla bufera di vento – dicono l’avvocato e la consulente – Un segno per i tre, Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente che hanno abbandonato la villetta lasciando la figlia chiusa in camere. Barreca è andato via ciabatte. Dopo avere dormito in auto e avere chiamato la sorella e il fratello ha chiamato i carabinieri”.

Per Barreca, Sabrina Fina avrebbe gestito l’esorcismo

Secondo Barreca a gestire l’esorcismo sarebbe stata Sabrina Fina che in un aramaico inventato dava istruzioni su cosa fare. Sarebbe stata la voce di Dio. Antonella, la madre sarebbe stata lasciata per terra per tre giorni senza cibo. Sarebbe stata picchiata con una padella ogni volta che si ribellava.

La madre uccisa e bruciata in fossa realizzato sul terreno

L’avrebbe picchiata Fina, ma anche il figlio Kevin. Una volta uccisa la donna sarebbe bruciata in una fossa realizzata nel terreno della villetta con il corpo avvolto in un piumone su cui sarebbero stati versati 3 litri di benzina e ricoperto il corpo da oggetti di ceramica. E’ stato creato un effetto forno che da venerdì avrebbe continuato a bruciare per tre giorni.

Bruzzone, “Da quella buca di 20 centimetri usciva ancora il fumo”

“Quando sono entrati i carabinieri domenica 11 febbraio – dice Roberta Bruzzone nel corso della trasmissione Ore 14 – da quella buca di 20 centimetri usciva ancora fumo”.

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