Nell’ambito delle attività finalizzate tanto a prevenire ogni forma di illegalità diffusa, che a garantire a cittadini e turisti il sereno godimento degli spazi pubblici, soprattutto in queste giornate di festa tra le ricorrenze del 25 aprile e 1° maggio, i Carabinieri della Stazione di Piazza Verga sono intervenuti presso il parco catanese della Villa Bellini, denunciando un 21enne di Paternò (CT) per porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.

La lite

In tale contesto operativo, nella mattinata, proprio nel percorrere i viali del giardino comunale, l’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Piazza Verga, nell’occasione coadiuvati proprio dai loro colleghi a cavallo, è stata attirata dalla richiesta di aiuto di una donna che, agitata, stava cercando qualcuno che potesse aiutarla ad interrompere una violenta lite tra il proprio compagno 56enne ed uno sconosciuto, poi identificato dai Carabinieri per il 21enne paternese. In quei concitati attimi, proprio la presenza delle due pattuglie dell’Arma, a piedi e a cavallo, è stata senza dubbio fondamentale per evitare che la situazione potesse degenerare, poiché i militari sono riusciti, con non poca difficoltà, a separare i due contendenti, sedandone gli animi.

Riportata la calma, i Carabinieri hanno quindi iniziato a ricostruire i contorni della vicenda, accertando che alla base del litigio, poi passato alle “vie di fatto”, vi sarebbero futili motivi, incomprensioni, scaturiti una richiesta di denaro rivolta da un mendicante, dapprima alla coppia e poi al 21enne. Quest’ultimo, pensando che il senzatetto si fosse rivolto a lui su indicazione del 56enne, adiratosi per il presunto “scaricabarile”, si sarebbe fisicamente scagliato contro di lui.

L’intervento dei carabinieri a cavallo

Chiarito in questo modo come fossero andati i fatti, gli equipaggi si sono poi accorti che proprio il 21enne, dopo il litigio, aveva iniziato a perdere sangue dal naso, motivo per cui è stato richiesto l’intervento dei sanitari del 118.

Tale operazione, che avrebbe dovuto tranquillizzare il ragazzo, lo ha ancora più innervosito, atteggiamento che ha subito insospettito i Carabinieri, i quali hanno così deciso di approfondire i controlli sul giovane. Quest’ultimo, compreso che i militari stavano per perquisirlo, oramai rassegnato, ha estratto dalla tasca dei jeans un coltello a serramanico di 16 centimetri ed una dose di marijuana che, pertanto, gli sono valsi il deferimento all’Autorità Giudiziaria e la segnalazione alla Prefettura di Catania quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Purtroppo per lui, oltre alla denuncia a suo carico, il personale del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi gli ha poi diagnosticato la rottura del naso, guaribile in una ventina di giorni.

La truffa dello specchietto, una denuncia

Nel quadro del potenziamento delle attività preventive disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania, volto a contrastare ogni forma di illegalità, a tutto vantaggio della sicurezza, reale e percepita, dei cittadini, i Carabinieri della Stazione di Guardia Mangano hanno denunciato un 19enne di Noto  per tentata truffa.

Vittima del reato stavolta, la cosiddetta “truffa dello specchietto”, una 56enne di Mascali che, a bordo della sua Fiat 500, era stata evidentemente scelta dal giovane per essere l’ennesima vittima della sua ormai “collaudata tecnica”, già nota però ai Carabinieri del posto in forza di sue precedenti analoghe vicissitudini giudiziarie.

In particolare, per come successivamente ricostruito dai militari, mentre la donna stava percorrendo la SS. 114 in direzione di Catania, dopo aver superato il ragazzo a bordo della sua Volkswagen Polo, ferma a margine della strada, aveva improvvisamente sentito un forte rumore sulla carrozzeria della propria autovettura, accorgendo subito dopo di essere inseguita dal 19enne che, lampeggiando con le luci e strombazzando con il clacson, le intimava di fermarsi.

Da vittima a carnefice

Un copione però già conosciuto dalla signora, il cui animo battagliero aveva inefficace la solita “sceneggiata” del 19enne, che dopo averla apostrofata con termini piuttosto irriguardosi, le aveva contestato un presunto contatto tra la Fiat 500 della donna e il proprio veicolo parcheggiato, sinistro che gli era costato la rottura dello specchietto retrovisore esterno.
Purtroppo per lui, il giovane truffatore questa volta si era imbattuto in una antagonista indubbiamente energica e combattiva, che per nulla intimorita, gli aveva assicurato il rimborso del danno, non prima però dell’intervento sul posto dei Carabinieri, che avrebbe provveduto a chiamare immediatamente.

A quel punto, il 19enne non aveva chiaramente apprezzato la proposta della signora, decidendo di “togliere le tende” in fretta e furia prima dell’arrivo dei militari. Visibilmente infastidito, era quindi risalito a bordo della propria utilitaria, dirigendosi in direzione di Catania senza null’altro proferirle.

Tuttavia la 56enne, con forte senso civico, non contenta dell’epilogo, era anch’ella salita in macchina e per un breve tratto lo aveva seguito, riuscendo anche a scattare una foto del mezzo, per poi chiamare la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Acireale e fornire loro i dettagli del veicolo.

La denuncia

Erano quindi state subito diramate le ricerche della vettura sospetta a tutte le pattuglie sul territorio, operazione che nel giro di pochi minuti aveva dato i suoi frutti, poiché un equipaggio della Stazione di Guardia Mangano, ipotizzando la più probabile via di fuga del mezzo, era riuscito ad intercettare e bloccare il 19enne sulla via Nazionale.
Proprio durante il controllo del giovane, era poi sopraggiunta la 56enne, che direttamente sul posto, aveva ulteriormente confermato ai militari che si trattava proprio della stessa persona che, solo qualche minuto prima, aveva tentato ai suoi danni la classica truffa dello specchietto.