“La riunione per discutere dell’aggregato di spesa da assegnare agli specialisti ambulatoriali accreditati per il 2024 ha avuto una battuta d’arresto, perché non sono stati forniti dei dati certi per potere stabilire il reale fabbisogno sul territorio delle 9 aziende provinciali”. Non è andato secondo le aspettative l’incontro tra i rappresentanti sindacali legati al mondo della sanità privata, con l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, nella sede dell’assessorato in piazza Ottavio Ziino a Palermo. Con l’assessore erano presenti: il dirigente generale Salvatore Iacolino e il dirigente responsabile per il dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico Salvatore Requirez, con l’intero staff dell’assessorato.

Le parole di Lo Presti, Pizzuto e Miraglia

“Da parte sindacale – dicono i rappresentanti della Confederazione sindacati accreditati, presenti all’incontro, attraverso le parole del presidente Anna Lo Presti, del segretario regionale Salvatore Pizzuto e del portavoce Pietro Miraglia – abbiamo chiesto di avere certezza reale per le risorse del 2024, dato che la richiesta di prestazioni dei cittadini nel 2023 ha superato le previsioni del 20 per cento con le strutture di laboratorio, radiologia, fisiokinesiterapia, odontoiatria e branche a visita. Le strutture che noi rappresentiamo hanno erogato nel 2022 e nel 2023, prestazioni non remunerate e pur tuttavia non si sono sottratte ad abbattere le liste di attesa, rendendo il loro servizio a favore dei siciliani e specialmente nel periodo pandemico”.

Prossimo incontro l’8 maggio

“L’assessore Volo – continuano i sindacati Csa – durante la discussione ha detto che siamo imprenditori in cerca di “denaro” e che non siamo sanità, ma imprenditori di prestazioni sanitarie. Ricordiamo, dove ve ne fosse bisogno, che siamo professionisti che rendiamo prestazioni sanitarie e cure ai cittadini siciliani in modo capillare in tutto il territorio e principalmente in zone disagiate, dove il pubblico non è presente. Le strutture della specialistica esterna in Sicilia sono circa 1600 e danno lavoro a circa 15 mila persone – tra medici e paramedici – e pagano gli stipendi ogni fine mese. Oggi si rischia la fine del servizio sanitario nazionale pubblico e accreditato convenzionato. Speriamo che il prossimo incontro fissato l’8 maggio si possa trovare nuova sinergia tra l’assessorato alla Salute e le sigle sindacali, per continuare a rendere le prestazioni sanitarie ai cittadini siciliani”.