“Nei giorni scorsi abbiamo avviato una serie di cantieri in diverse strade della città: in alcuni casi si tratta di ‘interventi puntuali’, cioè necessari al ripristino delle aree in cui sono presenti buche o avvallamenti, in altri casi sono interventi più complessi volti al totale rifacimento del manto stradale”. Lo dice Totò Orlando, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Palermo.

Le parole di Totò Orlando

“Grazie agli uffici dell’assessorato comunale ai Lavori pubblici – aggiunge – è stato avviato un lavoro di monitoraggio che sta ancora andando avanti e che ci permetterà di avere un quadro completo delle strade nelle quali intervenire. Abbiamo iniziato dalla quarta circoscrizione con lavori che interessano diverse arterie, ad iniziare da viale Regione Siciliana, corso Re Ruggero e corso Calatafimi, quindi procederemo con lo stesso tipo di interventi nelle altre circoscrizioni della città. L’obiettivo dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Lagalla è portare avanti un vero e proprio ‘piano anti-buche’ accompagnato, dove necessario, da interventi di ripristino complessivo del manto stradale”.

“Ci rendiamo conto – conclude l’assessore Totò Orlando – che i cantieri potranno creare momentanei restringimenti delle carreggiate e di conseguenza un parziale rallentamento del traffico, specialmente nelle ore di punta: chiediamo ai cittadini un po’ di pazienza e di collaborazione, stiamo lavorando per rendere più efficienti e sicure le strade di Palermo”.

I mancati risarcimenti

Le buche nelle strade groviera di Palermo creano disagi anche al Comune del capoluogo siciliano che perde le cause contro i cittadini che presentano il conto dopo aver subito infortuni o incidenti più o meno gravi. Sono infatti circa 500 i faldoni che giacciono all’ufficio Sinistri del quinto piano del Polo tecnico di via Ausonia 69. Ne parla un articolo del Giornale di Sicilia. Questi faldoni valgono sei milioni di euro in risarcimento.

Cifra, però, che l’amministrazione comunale non sa dove prendere. Ma tale stima è da considerarsi a ribasso perché il dato è venuto fuori durante l’ispezione di verifica della scorsa settimana e riporta un totale che risale a gennaio. Nel frattempo, come è stato ribadito dal personale e dal dirigente dell’area, Roberto Raineri, due o tre volte a settimana arrivano in media altre quaranta richieste di indennizzo per cause perse dall’Ente.

Questa situazione ha portato da una parte, a un accumulo inarrestabile di pratiche e dall’altra ad una spesa non prevista che si aggrava di giorno in giorno. Carpette che scoppiano e che restano lì a marcire tra polvere e interessi che lievitano. Ma se la polvere è un problema facilmente risolvibile, il discorso interessi può dare ulteriori grattacapi.

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