“Chico Forti è tornato in Italia. Fiera del lavoro del governo italiano. Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione”.
Così, su X, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri, con una foto che la ritrae insieme a Forti. I due si sono incontrati a Pratica di Mare, dov’è atterrato l’aereo con a bordo l’uomo 65enne.
Appena sbarcato in Italia, Chico Forti ha detto: “non vedo l’ora di riabbracciare mia madre”, che ha 96 anni. A tal proposito, l’avvocato Carlo Della Vedova, ha annunciato che “faremo un’istanza per avere il permesso per il detenuto di visitare” la mamma, che non si può muovere: “si trova a Trento e credo non veda il figlio da circa dieci anni”.
Si è appreso che Chico Forti potrebbe essere trasferito già lunedì prossimo, 20 maggio, nel carcere di Verona.
Il 65enne trentino, che dovrà scontare la sua pena dopo 24 anni di detenzione negli USA, adesso si trova nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso: è solo in cella perché è un detenuto di transito.
La vicenda
Chico Forti è stato condannato all’ergastolo nel 2000 negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto nel febbraio 1998 a Miami, Florida.
Il caso e l’omicidio
Vittima: Dale Pike era il figlio di Tony Pike, il proprietario del celebre Pike’s Hotel a Ibiza, Spagna. Chico Forti era coinvolto in una trattativa per acquistare il Pike’s Hotel.
Circostanze: Dale Pike è stato trovato morto il 15 febbraio 1998 sulla Virginia Key Beach, Miami, con due colpi di pistola alla testa. Forti era stato l’ultima persona vista con Dale Pike poco prima della sua morte.
Prove e processi
Prove circostanziali: la condanna di Forti si basa principalmente su prove circostanziali. Non vi erano testimoni oculari né prove fisiche dirette che collegassero Forti all’omicidio. Tuttavia, vari elementi circostanziali hanno giocato un ruolo cruciale:
Contraddizioni e bugie: durante le indagini, Forti avrebbe fornito informazioni contraddittorie e avrebbe mentito alla polizia riguardo alcuni dettagli.
Motivo finanziario: gli inquirenti hanno sostenuto che Forti avesse un motivo finanziario per uccidere Dale Pike, legato alla transazione del Pike’s Hotel, che era in difficoltà finanziarie.
Traccia di sangue: tracce di sangue compatibile con quello di Dale Pike sono state trovate nella vettura di Forti.
Difesa e controversie
Critiche alla procedura: la difesa e i sostenitori di Forti hanno criticato pesantemente la conduzione delle indagini e il processo, sottolineando varie irregolarità e presunte violazioni dei diritti dell’imputato.
Assenza di prove concrete: i difensori di Forti hanno sempre sostenuto che non vi fosse alcuna prova concreta e incontrovertibile della sua colpevolezza, contestando la validità delle prove circostanziali presentate in tribunale.
Campagna per la revisione del processo: Negli anni, vari gruppi e personalità hanno chiesto la revisione del caso e un nuovo processo, sostenendo che Forti sia stato vittima di un errore giudiziario.
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