Mancano solo due mesi o poco più al 31 dicembre data stabilita dalla Finanziaria regionale per il passaggio degi precari ex Pip in Resais ma dopo l’accelerazione dello scorso mese di settembre le procedure sembrano arenarsi di nuovo.

Nonostante i dubbi sulla normativa impugnata dal Consiglio dei Ministri ma sulla quale la Regione ha deciso di resistere davanti alla Corte Costituzionale, la stessa regione ha deciso di procedere direttamente al pagamento degli ex Pip dismettendo la convenzione con l’Inps che gioà da qualche tempo creava problemi e rallentamenti a causa di un contenzioso. Ma adesso gli uffici regionali, che dovrebbero ricevere proprio dall’Inps il trasferimento di tutti i dati sui lavoratori rpecari, tornano a chiedere i medesimi dati agli stessi ex Pip con un inevitabile intasamento dei sistemi regionali e il rischio di nuovi ritardi che potrebbero aggiungersi alle preoccupazioni legate ad un percorso di stabilizzazione incerto e traballante

“Nei giorni scorsi, abbiamo reiterato la richiesta di audizione in Commissione Bilancio per ricevere informazioni sullo stato della vertenza dal momento che, purtroppo, sembra che la vicenda si trovi all’ennesima impasse- dice Mimma Calabrò segretario generale Fisascat Cisl Sicilia – Alla fine del mese di settembre, durante l’ultima audizione presso la Commissione Bilancio, le parti istituzionali si erano assunte l’onere di portare avanti le interlocuzioni e gli adempimenti con Resais che avrebbero permesso di conoscere a quali condizioni contrattuali i lavoratori sarebbero transitati da gennaio 2019″.

“Inoltre, abbiamo appreso favorevolmente che, d’ora in avanti, dovrebbe essere la Regione Siciliana ad occuparsi del pagamento diretto del sussidio. Da anni, infatti, sostenevamo come l’internalizzazione del servizio potesse servire a snellire l’intero processo dei pagamenti accorciandone i tempi per l’erogazione e risparmiando sulla gestione delle risorse – afferma la Calabrò – Tuttavia, siamo comunque fortemente preoccupati per le confuse voci sul tema. E’ lecito, infatti, chiedersi se sia avvenuto il corretto e completo trasferimento di dati e competenze dall’Inps e alla Regione Siciliana per permettere che emolumenti, assegni familiari e detrazioni continuino ad essere applicati, come avvenuto fin’ora”.

“Se da un lato riceviamo rassicurazioni da parte dell’Assessorato su questi aspetti, dall’altro ci chiediamo se l’Inps abbia comunicato tutti quei dati necessari che, fino a poche settimane or sono, facevano parte della loro banca dati, visto che ai lavoratori viene richiesto di fornire – conferma Calabrò -tutte quelle informazioni indispensabili per l’erogazione di quanto loro spettante”.

“Non dimentichiamoci – conclude la sindacalista – che il 31 dicembre è ormai alle porte e che, fra l’altro, i ben noti 60 giorni di tempo concessi ai lavoratori per operare la fatidica “opzione di scelta” sono probabilmente già scaduti. Non possiamo affrontare la vicenda in maniera caotica e compulsiva, anzi, è necessario che lo si faccia in maniera più che ragionata. Ne va del destino di circa 2600 persone e delle loro famiglie che, da oltre 18 anni, attendono la tanto agognata stabilizzazione che possa dar loro quella dignità lavorativa da sempre ricercata ma mai raggiunta”.