Dopo aver picchiato a sangue la sua compagna ha pensato di andarsi a nascondere nell’appartamento di una ex fidanzata, sottoposta agli arresti domiciliari. Una vicenda drammatica che si è conclusa con il fermo di un uomo di 39 anni, di Augusta, mentre in gravi condizioni la vittima: la donna, 38 anni, secondo quanto riferito dagli inquirenti, ha subito la frattura delle ossa nasali, e varie gravissime contusioni ad alcuni organi interni, oltre alla frattura dello scafoide tarsale destro, con una prognosi di 45 giorni. E’ ricoverata mentre il compagno è in carcere, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi.

“Gli investigatori del Commissariato, intervenuti a seguito dell’aggressione della donna presso la sua abitazione, si mettevano sulle tracce del compagno della stessa che, nel frattempo, era fuggito e si era rifugiato a casa di una sua ex convivente, in atto sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari” fanno sapere dalla Questura di Siracusa.

Ieri, nel Catanese, i carabinieri di Nicolosi hanno arrestato un 39enne, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. La triste vicenda si è registrata ancora una volta all’interno delle mura domestiche, ancora una volta davanti ai figli minorenni di una coppia, lei 43enne, loro malgrado testimoni di un’ingiustificabile violenza.

Stavolta, paradossalmente, è stato lo stesso artefice delle violenze a chiedere telefonicamente l’aiuto dei militari, asserendo d’essere stato minacciato con un coltello dal figlio quindicenne nel corso di una lite.
I militari però, giunti presso l’abitazione, hanno udito un ragazzo che gridava con tutto il fiato che aveva in corpo quindi lo stesso ragazzo, appena li ha visti entrare, ha loro consegnato un coltellino asserendo d’aver voluto difendere la madre dall’ennesima violenza che il padre era solito riservarle.