La Sicilia si appresta a passare da zona arancione a gialla. La provincia di Palermo, nel periodo appena trascorso, in osservanza alle direttive della Questura di Palermo e di concerto con il Comando provinciale della guardia di finanza di Palermo, è stata interessata da servizi di controllo della cittadinanza nell’ottica della gestione delle misure di contenimento della pandemia da Covid 19.

Il piano di intervento provinciale ha riguardato anche Cefalù, dove sul territorio sono state impegnate diverse unità costituite da pattuglie interforze che, oltre a verificare il rispetto delle misure adottate dal Governo, per fronteggiare il diffondersi della pandemia da Coronavirus, hanno anche vigilato su eventuali possibili forme di abusivismo commerciale.

Nell’ambito di tali attività congiunte, coordinate dal Commissariato della cittadina normanna, a cui hanno preso parte gli uomini della guardia di finanza e della polizia municipale di Cefalù, sono stati eseguiti svariati controlli sul territorio di competenza, riscontrando, in linea di massima, un generale rispetto delle misure antiCoVid-19 da parte dei cittadini e degli operatori commerciali.

Tuttavia, nel corso di due recenti attività di controllo presso altrettante attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande ubicate nel centro cittadino, sono state riscontrate alcune irregolarità afferenti la legislazione in materia di lavoro e sulle autorizzazioni amministrative relative all’occupazione del suolo pubblico.

Le violazioni riscontrate sono state perseguite, ognuno per la parte di propria competenza, dai vari organismi intervenuti: in particolare, sono state elevate due sanzioni, una per ogni attività, con conseguente denuncia all’autorità giudiziaria dei rispettivi responsabili per occupazione abusiva di suolo pubblico, ai sensi del combinato disposto degli articoli 633 e 639 bis del C.P.

Ulteriori successivi accertamenti sono stati eseguiti dalla guardia di finanza di Cefalù sull’iter amministrativo afferente l’impiego di tre dipendenti delle due attività, rilevandone l’assunzione irregolare (in nero). Pertanto, per due di essi, i relativi procedimenti sono stati definiti con la notifica del verbale unico di accertamento con irrogazione della sanzione da 5.400,00 a 10.800,00 euro, in violazione art. 3 della Legge n. 73/2002, come modificato dall’art. 4 della L.183/2010, della L. 9/2014 e D.Lvo 151/2015 e legge di bilancio 145/2018. Per l’altro lavoratore in nero scoperto, peraltro subito dopo regolarizzato dal datore di lavoro, è in corso la definizione dell’accertamento con la sanzione massima pari ad euro 1.800,00 euro.

In un’altra circostanza sono state rilevate ulteriori violazioni di occupazione abusiva del suolo pubblico da parte di sei soggetti titolari di altrettante attività di somministrazione di alimenti e bevande del centro cittadino; gli stessi sono stati pertanto deferiti all’Autorità Giudiziaria nonché sanzionati amministrativamente. I controlli proseguiranno nelle prossime settimane.

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