E’ morta nel reparto di pediatria dell’ospedale di Lodi, città nella quale viveva da qualche tempo con la famiglia, una delle tante emigrate dalla terra siciliana in cerca di quel lavoro e quella stabilità che spesso sono chimere quasi irraggiungibili. La storia è quella di Giulia Scaffidi, 17 anni, il cui cuore ha smesso di battere perché vittima di un indebolimento fisico complessivo. Si era ammalata di anoressia all’incirca tre anni fa: la sua storia è venuta alla ribalta dopo le parole pronunciate dal fratello maggiore, Tony, oggi affermato art director e make-up artist nella moda. Ed è proprio contro l’ambiente della moda che ha voluto lanciare un messaggio: perché la bellezza oggi, a suo dire, è relegata a estremi sacrifici alimentari.

Le complicazioni e la perdita del padre

Ed è proprio questo, secondo il fratello della vittima, il motivo per cui sua sorella oggi non c’è più. Giulia Scaffidi è morta il 25 novembre scorso a causa di complicazioni legate all’anoressia. Al di là di quella possibile chimera della bellezza che provava a raggiungere, comunque ad aver pesato in questa sua condizione potrebbe essere stata anche la perdita del padre 4 anni fa.  Ormai non mangiava più, beveva solo acqua calda e pesava 26 chili. Il fratello Tony ha puntato il dito contro la bellezza imposta dai social network, propinata dai “falsi messaggi” che arrivano dal mondo delle fashion blogger. “Si truccava ogni giorno – ha detto il fratello in varie interviste rilasciate ai media -, usava creme per il viso e smalti per far risaltare quella bellezza che, dal suo punto di vista, aveva finalmente raggiunto”.

L’appello

Tony ha deciso quindi di lanciare un appello: “Le fashion blogger diano l’esempio per prime, evitino di accostare il raggiungimento della forma perfetta ai sacrifici alimentari. Si è belle anche con qualche chilo in più. Io sono pronto a dare una mano se serve. A mostrare le foto di come era diventata Giulia perché altre ragazze non cadano più in quest’errore”.

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