Da Confindustria Sicilia arriva un sì spassionato e “condizionato”, all’idea di rilanciare il Ponte sullo Stretto di Messina.  Gli industriali, in particolare, chiedono tempi e risorse certe e infrastrutture “complementari”,  in grado di creare veramente un sistema di collegamenti moderni ed efficienti: strade e ferrovie, per essere chiari.

Anche Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Sicilia ha preso parte al convegno del Teatro Massimo di Palermo dedicato al collegamento stabile tra Scilla e Cariddi. “Confindustria è stata sempre favorevole alle infrastrutture – interviene il rappresentante degli industriali isolani – ed il Ponte sullo Stretto di Messina è la più importante delle infrastrutture da fare”.

Albanese, “ok al ponte, ma quale ricaduta immediata per imprese siciliane e calabresi?”

Albanese, tuttavia, sente l’esigenza di porre dei precisi “ma”. “Prima di tutto bisogna sapere con certezza quando si comincia e quando si finisce. Quindi occorre una data certa, così come occorre sapere da dove arriveranno le risorse”, spiega per poi introdurre altra delicata questione:  “Quale sarà la ricaduta sulle imprese siciliane e calabresi? Il Ponte è una grande occasione di sviluppo nel futuro, ma nell’immediato deve essere una grande opportunità per le imprese che insistono sul territorio”.

Servono ferrovie e strade all’altezza del Ponte

Infine, la richiesta principiale. Secondo Albanese è necessario che “oltre al Ponte vengano realizzate tutte le infrastrutture utili per un vero collegamento: l’alta velocità ferroviaria vera e una rete autostradale degna di questo nome.  Se tutto questo decolla, e decolla entro un’anno e mezzo, come ci è stato detto, gli industriali non soltanto saranno favorevoli ma faranno la loro parte per concorrere a questo eccezionale momento di sviluppo e di riscatto della nostra terra”.

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