Continua la bufera scoppiata a Barcellona Pozzo di Gotto sull’aumento dell‘indennità del sindaco duramente attaccato da Forza Italia che proprio oggi ha promesso di presentare un esposto alla Corte dei Conti. La replica del sindaco Calabrò, anche lui esponente di Forza Italia, non è certo meno dura e affronta, punto per punto, le contestazioni azzurre.

Un passo indietro, la vicenda

Ma facciamo prima un passo indietro e ricostruiamo la vicenda. Di che aumenti si tratta? L’aumento è stabilito dalla legge nazionale, la finanziaria dello scorso anno, e riguarda tutti i sindaci e gli assessori. In Sicilia la norma è stata recepita ma il costo dell’aumento delle indennità grava sulle casse comunali. Gli aumenti, dunque, sono legittimi. Ma il Comune di Barcellona  è in pre dissesto per un debito di circa 40 milioni di euro e per questo il sindaco finisce sotto accusa da parte dei suoi compagni di partito. L’applicazione dell’aumento sarebbe inopportuna pur se legittima.

A quanto ammontano gli aumenti

Ma a quanto ammontano questi aumenti. E’ stato lo stesso sindaco a dare le cifre qualche giorno or sono. Gli aumenti scattano a far data da luglio del 2022 e sono progressivi: il 40% in più nel 2022, il 60% nel 2023, mentre il raddoppio dell’indennità scatta dal 2024. In base a queste percentuali in un comune delle dimensioni di Barcellona Pozzo di Gotto, dunque dal luglio 2022 lo stipendio lordo del sindaco sale a 3501 euro, quello dei suoi assessori a 1568. Da gennaio di quest’anno, invece, sale a 3855 (sempre lordi) e a 1730 per gli assessori. Dal prossimo ano lo stipendio si stabilizza a 4.347 euro lordi per il sindaco e a 1.1956 per gli assessori.

La nota del sindaco

“E’ arrivato il momento di dire basta alle falsità seriali che provengono dal gruppo che fa riferimento all’On.le Tommaso Calderone, sventando punto per punto la grande menzogna sulle indennità” sostiene il primo cittadino in un documento diffuso dal suo ufficio di gabinetto.

Le carte alla Corte dei Conti le mandiamo noi

“Anche noi siamo ben lieti di trasmettere alla Corte dei Conti tutte le carte relative alle indennità (e non solo quelle) di questi ultimi anni. Sfatiamo dunque queste bugie a costo di ribadire per l’ennesima volta che:
1) La legge sull’adeguamento dell’indennità è nazionale, recepita dalla Regione Siciliana ed applicata dai sindaci di tutta Italia, di tutta la Sicilia, con il consenso di tutti i partiti, compresa Forza Italia.
2) L’adeguamento delle indennità della nostra giunta NON GRAVERA’ PER UN SOLO EURO SULLE CASSE DEL COMUNE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO ma esclusivamente su quelle della Regione Siciliana. Sfidiamo chiunque a dire il contrario ed a smentirci al momento della rendicontazione.
3) Le indennità degli amministratori, comprese quelle percepite dagli ex assessori vicini a Tommaso Calderone, ERANO TOTALMENTE A CARICO DEL BILANCIO COMUNALE.
4) Anche con l’adeguamento le indennità di questa giunta sono di gran lunga inferiori a quelle percepite dalle precedenti amministrazioni.
5) Se dovessimo rifiutare l’adeguamento le somme sarebbero destinate ad altri sindaci e assessori dei comuni della Sicilia, a riprova che le risorse sono a totale carico della Regione Siciliana”.

Il primo cittadino attacca gli ex assessori

“Andiamoci insieme alla Corte dei Conti, porteremo anche la gestione delle indennità e del bilancio portata avanti dagli ex assessori vicini a Tommaso Calderone, compreso l’ex assessore Sidoti firmatario dell’ultimo bilancio che prevedeva gli aumenti a carico del Comune” conclude il documento.