Via libera agli aumenti di stipendio ai sindaci. Dopo l’adeguamento degli stipendi dei deputati regionali l’Ars discuterà l’aumento anche per i primi cittadini
Ok di Schifani
Il presidente della Regione Renato Schifani ha ricevuto a Palazzo d’Orleans il presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta e il vice Giulio Tantillo. Nel corso del colloquio, al quale era presente anche il segretario dell’associazione Mario Alvano, sono state affrontate le varie tematiche ordinamentali e finanziarie che riguardano il campo delle autonomie locali, rispetto alle quali il presidente ha confermato ai vertici regionali dell’Anci la massima attenzione del suo governo.
Schifani ha sottolineato come abbia preso atto che “l’Ars, nella sua piena autonomia che va rispettata, ha deliberato l’aumento delle indennità dei parlamentari, per adeguarle al costo della vita, in ottemperanza a una legge. Pertanto – ha proseguito il presidente – ritengo coerente e consequenziale che anche agli amministratori locali siciliani possa essere riconosciuto, al pari degli altri Comuni italiani, un miglioramento delle loro indennità, attraverso un intervento economico che possa essere modulato, in via bilanciata, tra finanza regionale e locale”.
Il sì della Lega
“Sosterremo in finanziaria la norma che aumenta l’indennità di carica di sindaci e amministratori comunali in Sicilia. Non è ammissibile una disparità di trattamento con i primi cittadini delle altre regioni. Occorre uno sforzo del Parlamento siciliano per allineare il trattamento economico di chi è in prima linea nei Comuni e svolge una funzione essenziale per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e per assicurare loro servizi fondamentali. Riteniamo che per dare una risposta immediata si possa destinare con un emendamento alla legge di stabilità la metà della somma necessaria direttamente dal bilancio regionale. In futuro è auspicabile che i fondi per le indennità di funzione siano a totale carico del Fondo regionale per le Autonomie locali”. Lo affermano i deputati regionali della Lega, Marianna Caronia, Pippo Laccoto e Vincenzo Figuccia, assieme agli assessori Luca Sammartino e Mimmo Turano.
Ieri il via libera agli aumenti per i deputati
Ieri era stata deliberato l’aumento per i parlamentari. L’impennata dell’inflazione fa, così, crescere la spesa dell’Ars per le indennità dei parlamentari, che passa dai 10,45 milioni del 2022 a 11,2 milioni per il 2023. La busta paga di un parlamentare passa, così, da 11 a 12 mila euro mentre al netto dei bonus ogni deputato potrà contare su circa novemila euro al mese.
La relazione che ha portato all’aumento
“Occorre precisare che le voci fondamentali, costituite dall’indennità parlamentare e dalla diaria, sono state modificate a decorrere dal 1° gennaio 2014 per tenere conto del limite complessivo di 11.100,00 mensili previsto dalla legge regionale 4 gennaio 2014, n. 1 – si legge nella nota integrativa al bilancio interno dell’Ars, approvato in aula – La stessa legge prevede che la misura del trattamento sia soggetta ad adeguamento secondo la variazione dell’indice Istat del costo della vita; l’aumento deciso dell’inflazione nell’anno trascorso ha pertanto portato a una rimodulazione in aumento della spesa”.
Più soldi anche ai forestali
La prima norma del ddl di Stabilità, approvata dall’Ars riunita per l’esame della manovra finanziaria alla presenza del governatore Renato Schifani e dei componenti della giunta, riguarda i forestali (art.4). Per il comparto vengono stanziati 174,3 milioni di euro per il 2023, 22,5 milioni per il recepimento del contratto collettivo nazionale di lavoro riguardante gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria, di cui 7.9, mln per gli arretrati contrattuali spettanti per il 2021 e il 2022 e, per gli esercizi finanziari 2024 e 2025, la spesa di 14,5 milioni di euro comprensiva degli oneri contributivi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Si lavora ad una grande riforma
“Sui forestali finalmente in Sicilia si lavora ad una grande riforma. Ringrazio il Parlamento siciliano per avere dato il via libera alla norma che stanzia 174 milioni di euro nel 2023 che consentirà l’impiego del personale in maniera certa e secondo criteri legati alla progettazione degli interventi, modalità quest’ultima che permette l’utilizzo di risorse extra regionali. Con il presidente Renato Schifani ci siamo intestati una revisione complessiva del settore che nei prossimi mesi prenderà corpo. Intanto abbiamo raggiunto un obiettivo che dà dignità al comparto: è stato approvato dall’Ars il recepimento del contratto collettivo nazionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria stanziando per il 2023 oltre 22 milioni anche per gli arretrati dei due anni precedenti e oltre 14 milioni di euro per il trattamento del 2024 e 2025”. Lo afferma Luca Sammartino, vice presidente della Regione ed assessore all’Agricoltura, deputato della Lega all’Assemblea regionale siciliana.
Il fondo per le Autonomie locali
Per quanto riguarda la riduzione delle riserve del Fondo delle Autonomie locali, il presidente Schifani ha garantito l’impegno del governo affinché, nei prossimi mesi, si possa ripristinare la dotazione finanziaria preesistente.
Ieri sera approvato il bilancio interno
Ammonta a 133,5 milioni il bilancio interno dell’Assemblea regionale siciliana, approvato a sala d’Ercole, con una riduzione per cassa e competenza di mezzo milione di euro rispetto all’anno scorso. “In tal modo l’Assemblea, nel rispetto delle sue prerogative costituzionali, dà attuazione all’Accordo Stato-Regione del 14 gennaio 2021″, che tra le misure di contenimento della spesa previste, include anche la progressiva riduzione dei trasferimenti all’Ars – si legge nella relazione al bilancio del collegio dei Questori – Il suddetto ridimensionamento della dotazione si inserisce nel percorso virtuoso di riduzione delle spese dell’istituzione parlamentare regionale iniziato con l’esercizio finanziario 2013”.
Il bilancio dell’Ars è passato da 162,2 milioni del 2012 agli attuali 133,5 mln, con una riduzione di 28,7 mln che “non ha comunque pregiudicato l’ordinario svolgimento delle funzioni istituzionali dell’Ars, neppure nel corso dell’emergenza pandemica che ha comportato un incremento dei costi di sicurezza sui luoghi di lavoro”.
“Una ponderata gestione e allocazione delle risorse finanziare stanziate per i fondi di riserva obbligatoriamente previsti per legge ha permesso di liberare risorse per il finanziamento di alcune operazioni finanziarie volte al rispetto della sobrietà istituzionale», si legge ancora nella relazione. In particolare “si è ridotto del 15% lo stanziamento previsto per il rimborso missioni deputati da 35.000 euro a 30.000 euro previsti nel 2023; si è aumentato del 19% lo stanziamento a titolo di contributo alla Fondazione Falcone per la concessione di borse di studio da 101.250 a 125.000 euro.
“Pur nel superamento della fase emergenziale dell’epidemia di Covid-19 si è mantenuta una forte consistenza del capitolo sulle» iniziative per finalità sociali e di solidarietà”, che mantiene per il 2023 uno stanziamento di 1.210.000, con un risparmio di 190.000 euro rispetto allo stanziamento del 2022.
I possibili risparmi nella spesa
“Possibili risparmi di spesa” per l’Assemblea regionale siciliana potrebbero arrivare dall’esito del contenzioso aperto con l’amministrazione finanziaria in tema di Irap sulle pensioni erogate con un costo attuale di 4 milioni di euro. E’ quanto si legge nella relazione del collegio dei Questori per il bilancio interno dell’Ars, approvato a sala d’Ercole.
Per Palazzo dei Normanni questa imposta “non è dovuta sui trattamenti pensionistici diretti e di reversibilità corrisposti, stante la natura di ente pensionistico che l’Assemblea regionale riveste”. “Nelle more dell’espletamento dell’iter contenzioso, nel rispetto del principio di prudenza della relazione del bilancio, la somma necessaria al pagamento dell’imposta è comunque stata accantonata alla voce fondo oneri e rischi-processi in corso – si legge nella relazione – Si è altresì provveduto, come negli anni precedenti, a confermare gli stanziamenti nella missione dei Fondi di accantonamento, al fine di dotare le scritture contabili dell’Assemblea degli strumenti idonei a rispondere alle esigenze poste dalla normativa contabile e da spese impreviste derivanti da contenziosi ed oneri, come peraltro indicato nei giudizi di parifica del bilancio regionale della Corte dei Conti, nonché per far fronte alla problematica inerente alla quiescenza e previdenza di deputati e personale”.
Approvato articolato di bilancio
In serata l’Ars ha approvato l’articolato del bilancio della Regione rinviando il voto finale all’approvazione del ddl stabilità sul quale, questa mattina è iniziata la discussione
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