Le indagini sull’Ars che hanno portato alla sospensione del funzionario dell’ufficio tecnico Giuseppe Mirici Cappa non sono chiuse. Ci sono ancora diversi aspetti da chiarire e comprendere se l’unico imprenditore che ha subito pressioni da Mirici Cappa sia stato il titolare della impresa Abathia che gestisce la buvette dell’Ars.

Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Andrea Fusco e Francesca Mazzocco avevano chiesto che il funzionario all’Ars finisse agli arresti domiciliari per concussione. Il gip Giuliano Castiglia ha deciso per la sospensione e il divieto di dimora a Palermo per un anno. Le presunte accuse di concussione nei confronti di altri imprenditori dell’arredamento per uffici, dei traslochi, manutenzioni e imprese di sorveglianza non hanno retto al vaglio del giudice.

Le indagini sono partire dalla denuncia del rappresentante legale della cooperativa che gestisce dal 2019 il bar e la buvette. Secondo quanto riferisce l’imprenditore Mirici Cappa gli avrebbe voluto imporre di fornitori di caffè e altri prodotti. Richiesta respinta. “Con fare arrogante mi disse chi vi credete di essere… cominciate col piede sbagliato”, gli avrebbe detto Mirici Cappa. Da quel momento il clima al bar e al ristorante sarebbe diventato impossibile. Tanto che l’imprenditore si presentò dai carabinieri per presentare una denuncia. Il solo. Quanto succedeva arrivò a Ruggero Moretti, responsabile unico de procedimento.

Ci fu una riunione, ma non cambiò alcunché. Gli altri imprenditori hanno negato pressioni o regali nei confronti del funzionario. Anche se nell’ordinanza si parla di traslochi da un appartamento da corso Tukory a Campofelice di Roccella, manutenzioni in casa del funzionario, assunzioni in una impresa di vigilanza, forniture di tavoli e altri oggetti da parte di un’azienda che si occupa di arredi ufficio. Gli imprenditori sentiti dai carabinieri hanno sminuito le richieste.

Nel caso del trasloco il titolare dell’impresa disse che ancora il lavoro non era completato per questo non c’era ricevuta sul servizio svolto per il dirigente. Resta aperta e da chiarire la vicenda dei soldi. Una donna che abita vicino al funzionario trovò una busta con 15.250 euro. Il giorno prima a dicembre scorso Miciri Cappa aveva subito una perquisizione. Secondo l’accusa la busta era del funzionario che pensò così di disfarsi dei soldi.

 

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