L’impennata dell’inflazione fa crescere la spesa dell’Ars per le indennità dei parlamentari, che passa dai 10,45 milioni del 2022 a 11,2 milioni per il 2023.

“Occorre precisare che le voci fondamentali, costituite dall’indennità parlamentare e dalla diaria, sono state modificate a decorrere dal 1° gennaio 2014 per tenere conto del limite complessivo di 11.100,00 mensili previsto dalla legge regionale 4 gennaio 2014, n. 1 – si legge nella nota integrativa al bilancio interno dell’Ars, approvato in aula – La stessa legge prevede che la misura del trattamento sia soggetta ad adeguamento secondo la variazione dell’indice Istat del costo della vita; l’aumento deciso dell’inflazione nell’anno trascorso ha pertanto portato a una rimodulazione in aumento della spesa”.

Pronto l’aumento anche per i sindaci

L’emendamento è pronto e il governo lo tiene in tasca per tirarlo fuori come un jolly da calare sul tavolo al momento opportuno. Prevede il via libera (meglio, il finanziamento) degli aumenti di stipendio per i sindaci siciliani. Nei giorni scorsi il neo presidente dell’Anci, Paolo Amenta, aveva polemizzato col governo sostenendo che nella Finanziaria erano state introdotte una valanga di misure dal sapore clientelare e mancava invece quella che avrebbe permesso anche ai sindaci siciliani di usufruire di aumenti deliberati dallo Stato per i colleghi di tutte le altre regioni già da due anni. L’appello dell’Anci è stato raccolto dai deputati e dal governo malgrado non ci sia ancora alcun annuncio, ma potrebbe arrivare a breve.

Approvato il bilancio interno

Ammonta a 133,5 milioni il bilancio interno dell’Assemblea regionale siciliana, approvato a sala d’Ercole, con una riduzione per cassa e competenza di mezzo milione di euro rispetto all’anno scorso. “In tal modo l’Assemblea, nel rispetto delle sue prerogative costituzionali, dà attuazione all’Accordo Stato-Regione del 14 gennaio 2021″, che tra le misure di contenimento della spesa previste, include anche la progressiva riduzione dei trasferimenti all’Ars – si legge nella relazione al bilancio del collegio dei Questori – Il suddetto ridimensionamento della dotazione si inserisce nel percorso virtuoso di riduzione delle spese dell’istituzione parlamentare regionale iniziato con l’esercizio finanziario 2013”.

Il bilancio dell’Ars è passato da 162,2 milioni del 2012 agli attuali 133,5 mln, con una riduzione di 28,7 mln che “non ha comunque pregiudicato l’ordinario svolgimento delle funzioni istituzionali dell’Ars, neppure nel corso dell’emergenza pandemica che ha comportato un incremento dei costi di sicurezza sui luoghi di lavoro”.

“Una ponderata gestione e allocazione delle risorse finanziare stanziate per i fondi di riserva obbligatoriamente previsti per legge ha permesso di liberare risorse per il finanziamento di alcune operazioni finanziarie volte al rispetto della sobrietà istituzionale», si legge ancora nella relazione. In particolare “si è ridotto del 15% lo stanziamento previsto per il rimborso missioni deputati da 35.000 euro a 30.000 euro previsti nel 2023; si è aumentato del 19% lo stanziamento a titolo di contributo alla Fondazione Falcone per la concessione di borse di studio da 101.250 a 125.000 euro.

“Pur nel superamento della fase emergenziale dell’epidemia di Covid-19 si è mantenuta una forte consistenza del capitolo sulle» iniziative per finalità sociali e di solidarietà”, che mantiene per il 2023 uno stanziamento di 1.210.000, con un risparmio di 190.000 euro rispetto allo stanziamento del 2022.

I possibili risparmi nella spesa

“Possibili risparmi di spesa” per l’Assemblea regionale siciliana potrebbero arrivare dall’esito del contenzioso aperto con l’amministrazione finanziaria in tema di Irap sulle pensioni erogate con un costo attuale di 4 milioni di euro. E’ quanto si legge nella relazione del collegio dei Questori per il bilancio interno dell’Ars, approvato a sala d’Ercole.

Per Palazzo dei Normanni questa imposta “non è dovuta sui trattamenti pensionistici diretti e di reversibilità corrisposti, stante la natura di ente pensionistico che l’Assemblea regionale riveste”. “Nelle more dell’espletamento dell’iter contenzioso, nel rispetto del principio di prudenza della relazione del bilancio, la somma necessaria al pagamento dell’imposta è comunque stata accantonata alla voce fondo oneri e rischi-processi in corso – si legge nella relazione – Si è altresì provveduto, come negli anni precedenti, a confermare gli stanziamenti nella missione dei Fondi di accantonamento, al fine di dotare le scritture contabili dell’Assemblea degli strumenti idonei a rispondere alle esigenze poste dalla normativa contabile e da spese impreviste derivanti da contenziosi ed oneri, come peraltro indicato nei giudizi di parifica del bilancio regionale della Corte dei Conti, nonché per far fronte alla problematica inerente alla quiescenza e previdenza di deputati e personale”.

Approvato articolato di bilancio

In serata l’Ars ha approvato l’articolato del bilancio della Regione rinviando il voto finale all’approvazione del ddl stabilità sul quale può, ora iniziare la discussione. Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha quindi sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo.

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