“Poltrone lussuose e soprattutto costosissime, un tv color spaziale, almeno a giudicare dal prezzo assolutamente fuori mercato, e, ciliegina sulla torta, la spesa faraonica per una mostra fotografica a Cannes su cui ha acceso i riflettori pure la Corte dei Conti. La sensazione che se ne ricava è quella di una sorta di assalto alla diligenza e, per giunta, in tempi di vacche magrissime, che non permettono di trovare fondi sufficienti per associazioni meritorie come quella di Biagio Conte”.

Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca che sulla questione Cannes ha presentato, per conto dell’intero gruppo parlamentare, un’interrogazione per conoscere quali motivazioni siano alla base dell’affidamento di un importo così elevato in favore di una società estera, perché questo sia stato concesso senza gara e soprattutto quali siano i benefici che otterranno i siciliani da questa spesa.

L’attacco dell’M5S

Il capogruppo annuncia anche una serie di accessi agli atti per andare a fondo sulla questione francese, sulla sponsorizzazione di una nota trasmissione televisiva e sulle recenti spese finanziate per l’acquisto di arredi e di un televisore a prezzi che a prima vista appaiono totalmente fuori mercato.

“Tutto questo accade – dice Antonio De Luca – mentre i siciliani tirano la cinghia e associazioni meritorie come quelle di Biagio Conte devono accontentarsi solo di una piccolissima parte delle somme richieste per poter sopravvivere. Comprendiamo che sono fonti di finanziamento diverse, ma è evidente che certe spese sono del tutto inopportune”.

“Della questione Cannes – conclude De Luca – Schifani non era informato e bene ha fatto a chiedere lumi all’assessore Scarpinato. Non possiamo dire altrettanto di chi occupava precedentemente le due poltrone in questione, Musumeci e l’ex assessore Manlio Messina, che oggi siedono comodamente a Roma. Non vorremmo a questo punto che l’ ‘affaire Cannes’ sia un affare di partito più che un investimento della Regione. Ora ci chiediamo se non sia il caso che il presidente della Regione metta in riga i suoi assessori e gli uffici regionali per evitare nuove spese inopportune”.

Per coordinare le spese regionali, soprattutto in arrivo dei fondi del Pnrr, il M5S da tempo invoca la realizzazione di una cabina di regia, proposta che ora ha messo nero su bianco in una mozione a prima firma del vicepresidente vicario dell’Ars Nuccio Di Paola.

“L’atto – dice Di Paola – mira ad impegnare il governo ad istituire una cabina di regia per l’attuazione delle politiche regionali ed europee 20121-2027 e per la gestione dei fondi previsti dal Pnrr. É essenziale che ci sia un coordinamento tra i vari pezzi della Regione per ottenere la massima condivisione sulle spese, evitare quelle superflue e scongiurare sul nascere nuovi casi Cannes. Questa cabina dovrà avere anche funzione di monitoraggio e controllo per evitare tentativi di infiltrazioni mafiosa”.

L’esposto del Codacons

In merito alla spesa sostenuta dalla Regione per l’organizzazione del “Sicily, women and cinema”, nell’ambito del festival cinematografico di Cannes, interviene il Codacons Sicilia che ha dato mandato all’avvocato Carmelo Sardella “di presentare un esposto-denuncia alla Procura presso il Tribunale di Palermo e all’Autorità Nazionale Anticorruzione per fare chiarezza sulla vicenda e perseguire tutte le eventuali responsabilità”, si legge in una nota. “Apprendiamo con favore l’apertura di un’inchiesta, da noi auspicata, da parte del Procuratore presso la Corte dei Conti, Pino Zingale – commenta il Presidente Regionale Codacons Sicilia, Giovanni Petrone -, ma non basta. I costi esorbitanti dell’edizione 2022, che consideriamo un insulto ai siciliani ed a tutte le emergenze che affliggono la terra di Sicilia, meritano accertamenti rigorosi in tutte le sedi”. “Si ritiene opportuno, altresì – continua il Codacons -, che l’Autorità giudiziaria accerti eventuali profili di danno patrimoniale in capo alle aziende siciliane, escluse dall’affidamento senza, tuttavia, aver partecipato ad alcuna gara di servizi, che sono stati affidati, invece, per il secondo anno ad una società di ‘Brand activation’ con sede nel Lussemburgo: pertanto, il grosso della spesa non sembra essere destinato ad un ritorno per l’economia dell’isola. Allarma, infine, apprendere dalla stampa che la società lussemburghese destinataria dei cospicui fondi del Piano di sviluppo e coesione, l’Absolute Blue, sarebbe costituita con un sistema di scatole cinesi, in forma anonima, con un capitale di 31.000 euro e con soli tre dipendenti all’attivo”

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