Con un convegno di  chiusura e la diffusione dei risultati raggiunti volge alla conclusione il progetto Halykòs di Marevivo, sostenuto dalla Fondazione con il sud. La protagonista del progetto è stata sicuramente la “barriera blocca plastica”, la prima installata in Sicilia alla foce del fiume Platani dalla società Castalia Consorzio Stabile Scpa che nei prossimi giorni sarà impegnata a installarne delle nuove sul fiume Po. La barriera blocca plastica è stata sicuramente uno strumento esemplare che oltre a bloccare 800 chili di plastica galleggiante, consistente in gran numero in bottiglie, sacchetti e frammenti di utensili, con il suo lavoro non solo ha frenato il riversamento dei rifiuti in mare, ma ha contribuito a indurre tra la comunità residente  la riflessione sulle conseguenze dell’inquinamento e sulla necessità di dover cambiare atteggiamento  nei confronti della salvaguardia dell’ambiente.

Installato nuovo info-point

Altri risultati oltre alla prevenzione e alla difesa ambientale sono stati la valorizzazione della riserva naturale, foce del Fiume Platani, dove è stata installata una nuova struttura adibita a info-point corredata di pannelli e materiali informativi, la creazione di un audio-guida, l’intensa azione di sensibilizzazione condotta che ha visto la formazione di 15 educatori ambientali, oltre 100 insegnanti e un migliaio di studenti coinvolti in lezioni, escursioni, alternanza scuola lavoro, laboratori, la liberazione di diverse specie di fauna riabilitata effettuata in collaborazione con il Cretam Mirri di Palermo, e non ultima la realizzazione della quarta edizione  del concorso culturale Marine Litter Art. Ha arricchito il progetto anche l’intensa attività di comunicazione con l’evidente interesse degli organi di stampa e le televisioni regionali e nazionali che hanno dedicato all’iniziativa un ampio spazio in trasmissioni di interesse turistico e ambientale.

“Progetto esemplare”

La chiusura è avvenuta alla presenza di tutti i partner di progetto e con un video messaggio del presidente della Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo, che ha definito il progetto esemplare e un’idea apparentemente semplice, ma innovativa che lascerà un’impronta e un segno d’interesse sul territorio. “Questi progetti non cambiano tutto il sistema – ha dichiarato –  ma determinano una reazione dell’opinione pubblica, inducendola a riflettere sui tanti problemi che affliggono l’ambiente naturale, che non sono di esclusiva competenza dei Grandi della Terra, ma di ciascuno di noi; e quando un’esperienza di dimensioni non enormi riesce a sensibilizzare e a indurre dei cambiamenti, diventa un contributo importantissimo”.

Difficoltà operative

Fabio Galluzzo, delegato regionale  Marevivo e direttore del progetto, si ritiene soddisfatto dei traguardi raggiunti nel corso di due anni trascorsi con grandissime difficoltà, nei quali è stato difficilissimo lavorare e superare tutti i limiti imposti dalle restrizioni. “Dopo che erano state avviate tantissime attività, pur di non fermarci siamo stati costretti a sconvolgere tutto il progetto e adattarlo alle esigenze imposte dalla pandemia; abbiamo continuato con la formazione degli insegnanti e degli  studenti quasi sempre on line, riprendendo gli incontri solo nei brevi periodi in cui l’emergenza si abbassava e nel frattempo abbiamo lavorato alla realizzazione dei prodotti destinati alla valorizzazione della Rno Foce del Fiume Platani e all’implementazione della rete di adesioni al Patto Territoriale che oggi vede impegnati oltre 40 stakeholders pubblici e privati del bacino del Platani impegnati nella riduzione della plastica e nella corretta gestione dello smaltimento dei rifiuti”.

Fiume inquinato da cattivo funzionamento depuratori

Presente, anche  con la delega personale del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro  che ha parlato della grande attenzione che il governo regionale negli ultimi anni ha avuto nei confronti dell’ambiente e della sua tutela, raggiungendo traguardi più considerevoli soprattutto rispetto a quanto sia stato fatto in passato e attualmente in altre regioni. “Un’attenzione forte e responsabile dalla quale non si può più prescindere; tanto è stato fatto e tanto siamo decisi a continuare a  fare per la nostra Sicilia” ha dichiarato l’assessore, plaudendo all’iniziativa di Marevivo. Molto interessante è stata la relazione presentata da Giuseppe Cuffari di Arpa Sicilia, sui risultati dei monitoraggi condotti dall’agenzia lungo il corso fluviale nel periodo di sviluppo del progetto. “Un fiume che non presenta inquinamento da sostanze chimiche, ma soltanto di natura batteriologica, – ha detto – di entità simile a quelle già riscontrate più a monte del fiume, addebitabili probabilmente all’assenza o al cattivo funzionamento degli impianti di depurazione”. Un fiume tutto da scoprire, essendo un fiume salato che presenta un habitat diverso rispetto ai più frequenti corsi d’acqua dolce, con un habitat particolare da studiare e confrontare con altri fiumi che presentano caratteristiche similari. Al convegno i saluti anche dei sindaci dei tre comuni agrigentini Ribera, Cattolica Eraclea e Montallegro, coinvolti in vario modo nell’iniziativa di Marevivo, della capitaneria di porto, dell’Ufficio di Agrigento del dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana e del Direttore dell’Izs di Sicilia Salvatore Dara che, insieme al veterinario dell’istituto, a conclusione dei lavori del convegno ha liberato un’esemplare riabilitato di tartaruga marina Caretta caretta al quale è stato dato l’antico nome del fiume Platani, Halykòs.

 

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