È nata alle 11.40 al Poliambulatorio dell’Asp di Palermo a Lampedusa e la mamma ha voluto dare alla sua bambina il nome Roberta, cioè lo stesso di uno dei medici che l’ha assistita durante il parto.
Pesa 1,5 kg e gode di ottima salute la piccola venuta alla luce questa mattina nei locali del presidio sanitario di contrada Grecale nella maggiore delle isole Pelagie.
La donna era sbarcata ieri assieme al figlio e ad una sorella
La mamma, 30 anni, originaria della Costa d’Avorio, era sbarcata ieri a Lampedusa insieme al figlio e ad una sorella. Trasferita all’Hot Spot di contrada Imbriacola, questa mattina ha avuto le doglie ed è stata subito trasportata in ambulanza al Poliambulatorio dell’Asp dove i medici della continuità assistenziale hanno constatato la “rottura delle membrane” e la necessità di intervenire immediatamente.
I medici Carmine Palmeri e Roberta Rubino, coadiuvati dall’infermiere Salvatore Settecase, hanno assistito la donna in tutte le fasi del parto naturale. Alle 11.40, come detto, è venuta alla luce la piccola Roberta.
Bimba e mamma trasferite in elicottero all’ospedale di Agrigento
Prima la bimba in culla termica, e poi la mamma, sono state trasferite in elicottero in Ospedale ad Agrigento per il normale decorso post partum.
Faraoni, “Felici del lieto evento”
“Ancora una volta lo straordinario personale dell’Asp di Palermo in servizio a Lampedusa ha dato prova di grande professionalità e dedizione al lavoro – ha sottolineato il direttore generale dell’azienda sanitaria del capoluogo, Daniela Faraoni – siamo felici del lieto evento e porgiamo tutti quanti i migliori auguri a mamma e piccola. La Direzione aziendale ringrazia i professionisti intervenuti, Carmine Palmeri, Roberta Rubino e Salvatore Settecase che, insieme al direttore del distretto, Pippo Noto, hanno saputo interpretare al meglio lo spirito di servizio che contraddistingue gli operatori della sanità pronti ad intervenire in qualsiasi situazione per garantire il diritto alla salute, senza mai tirarsi indietro o valutare opportunità e pericoli, ma solo con lo spirito eccezionale di servizio provvidenziale di cui sono dotati”.
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