I carabinieri stanno portando avanti in questi ultimi giorni tra Agrigento e provincia due diverse indagini sul fronte della gestione illecita dei rifiuti e su un presunto caso di avvelenamento di cani. Due le denunce, elevate diverse multe e aperta un’inchiesta. Le due attività prendono origine da presupposti diversi: mentre per i reati ambientali si è proceduto d’iniziativa, nel quadro di attività ben specifiche che rientrano tra i compiti dell’Arma, nel caso invece dell’attività sull’avvelenamento degli animali lo spunto è arrivato dalla denuncia di un cittadino, con tanto di riscontro.
Controlli nelle aziende
I carabinieri del centro anticrimine natura di Agrigento, con il supporto del personale dell’Arpa, hanno concluso un’attività di ispezione e controllo, delegata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, nei confronti di alcuni impianti di produzione di conglomerati cementizi della provincia. L’attività si è conclusa con la denuncia a carico di due titolari degli impianti, dove sono state riscontrare irregolarità in materia di gestione dei rifiuti derivati dalla lavorazione dei conglomerati. Sono state elevate anche sanzioni amministrative per circa 2 mila euro per la mancanza dei registri di carico e scarico dei rifiuti.
Gli avvelenamenti di cani
Fari accesi anche su quel che appare come un caso di avvelenamento di cani. Tutto è partito da un cittadino di Ribera che ha chiamato i carabinieri della locale tenenza dopo aver rinvenuto tre carcasse di cani meticci in contrada Magone. Sul posto, oltre ai militari dell’Arma, è giunto anche il medico veterinario dell’Asp 1 del distretto di Ribera, il quale ha rilevato segni di avvelenamento e l’assenza di microchip sugli animali. Si è quindi deciso di procedere ai prelievi biologici sulle carcasse da inviare successivamente all’Istituto Zooprofilattico di Palermo per le analisi di laboratorio, i cui esiti potranno fornire qualche indizio ai ,militari dell’arma riberesi per individuare i responsabili di questi maltrattamenti.
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