Sono 884 i migranti presenti all’hotspot di Lampedusa, a fronte di 398 posti disponibili. Ieri sera, con il traghetto di linea “Cossyra” che è giunto all’alba a Porto Empedocle, sono stati trasferiti 202 ospiti. Da oggi le condizioni del mare vengono date come proibitive e dunque le traversate dovrebbero interrompersi.

Ieri altri approdi

Ieri, con 6 diversi barchini sono complessivamente giunte 243 persone. Nel primo pomeriggio ad Agrigento si terrà un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica  convocato dal prefetto Maria Rita Cocciufa. Presenzierà il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il capo della polizia, Lamberto Giannini, e il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino.

Provenienti dalla Tunisia

Tutti i barchini arrivati ieri sono partiti da Sfax, in Tunisia. A soccorrerli le motovedette della guardia di finanza e della capitaneria. Sul primo gommone c’erano 37 migranti (fra cui 5 donne e 2 minori) in fuga da Ciad, Congo, Costa d’Avorio, Guinea e Mali. Sul secondo erano in 33 (8 donne e 3 minori) e sul terzo in 39 (15 donne e 6 minori). I migranti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove la capienza massima sarebbe di 398 posti disponibili. Sempre ieri sono stati trasferiti in 430.

Trovato il cadavere di una donna

Il mare di Lampedusa sempre ieri ha restituito un altro cadavere. Si tratta di una donna, il cui corpo è stato ripescato a 8 miglia dalla costa da un peschereccio. La salma si presenta saponificata e senza mani e piedi. Questo fa pensare che era in mare da diverso tempo. Il cadavere portato alla camera mortuaria dove ci sono i tre corpi recuperati dopo il naufragio ad oltre 30 miglia dell’altro ieri.

Identificati migranti morti in naufragio

I tre migranti che hanno perso la vita nel naufragio avvenuto a 38 miglia al largo di Lampedusa sono stati identificati. Oltre alla bambina di 18 mesi – Sara, ivoriana – sono morti una donna di 38 anni, Melen, originaria del Camerun, e un coetaneo di nome Jonny, anch’egli della Costa d’Avorio. I superstiti, fra cui 10 donne, saranno interrogati dagli inquirenti per provare a ricostruire cosa sia accaduto durante la traversata, perchè il barchino si sia ribaltato e soprattutto chi fossero gli scafisti della traversata iniziata da Sfax, in Tunisia. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta ipotizzando i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.

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