Con un’interrogazione, prima firmataria Valentina Palmeri, il gruppo parlamentare del M5S all’Ars chiede al Governo regionale di verificare lo stato di attuazione della legge regionale 15 del 2000 sul randagismo, che prevede l’istituzione dell’anagrafe canina e norme a tutela degli animali d’affezione.
Dopo la strage di randagi avvenuta a Sciacca, un mese fa, il M5S vuole vederci chiaro sulla ratio che ha indotto le Asp di Agrigento e Caltanissetta a emanare due circolari che, in contrasto con la norma regionale, prevedono di limitare la microchippatura a “cani di età inferiore ai 60 giorni, di proprietà del richiedente e nato da femmina di proprietà del richiedente”.
Non solo, in diversi comuni nisseni e dell’agrigentino mancano strutture deputate ad accogliere gli animali, mentre quelli che ne sono muniti hanno capienza limitata rispetto alla quantità di randagi presenti sul territorio. Per il M5S occorre, poi, pianificare una campagna di sensibilizzazione dei cittadini contro l’abbandono di animali domestici, in vista della stagione estiva, quando il numero di abbandoni di cani e gatti aumenta sensibilmente.
“Vogliamo capire per quali ragioni sono state diramate queste due circolari – dice Palmeri – peraltro in netto contrasto con la legge regionale, il cui scopo è, al contrario, massimizzare la tracciabilità degli animali, punendo chi non vuole mettersi in regola rispetto alla microchippatura e non il contrario”.
“Dopo la strage di randagi avvenuta a Sciacca – conclude – ci chiediamo che senso abbia limitare l’iscrizione all’anagrafe canina ai cuccioli, vogliamo poi capire quante risorse il Governo intende stanziare per incentivare le sterilizzazioni di cani e gatti, visto che non abbiamo contezza delle somme previste dall’esecutivo”.
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