Mastri ‘Nall’Arte – Ceramiche delle antiche botteghe di Burgio è il titolo della mostra che sarà inaugurata il 23 dicembre prossimo alle ore 11 e resterà aperta fino al 27 gennaio 2019.
Mastri ‘nall’Arte – Ceramiche delle antiche botteghe di Burgio, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Regionale ai BB.CC.AA. di Agrigento e con il patrocinio del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, dell’Osservatorio per le Arti Decorative in Italia “Maria Accascina” e dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, e con la condivisione Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, è stata curata da Vito Ferrantelli, Direttore del MUCEB (Museo della Ceramica di Burgio), con la collaborazione di Sergio Intorre, curatore scientifico del MUCEB e referente per l’Osservatorio delle Arti Decorative in Italia, Bernardo Agrò, autore degli allestimenti museografici e responsabile della sezione per i Beni architettonici e Storico-Artistici della Soprintendenza BB.CC di Agrigento e Letizia Bilella collaboratrice per i Beni Culturali dell’Amministrazione comunale.Alla giornata inaugurale presenzierà il Soprintendente ad interim Luigi Biondo e il Dott. Antonino Frenda referente della Fondazione “Ignazio Buttitta” di Palermo.
“‘Nall’Arte – afferma Vito Ferrantelli, Direttore del Muceb – è il quartiere dove insistevano le botteghe dei ceramisti di Burgio e Mastri ‘Nall’Arte è una mostra e, al tempo stesso, un viaggio attraverso le antiche e rinomate produzioni ceramiche delle botteghe di Burgio per comprenderne l’evoluzione stilistica e presentare materiale documentale per raccontare una visione d’insieme dello svolgimento storico di questa antica tradizione locale, dalle origini ai nostri giorni. La mostra espone opere di proprietà di collezionisti privati, cui vanno i ringraziamenti della direzione del Museo e dell’Amministrazione Comunale per averle messe a disposizione del Muceb. I collezionisti sono in gran parte burgitani che hanno maturato un profondo legame d’affetto con le opere perché tramandate di padre in figlio per generazioni.
Saranno esposte anche opere degli attuali ceramisti di Burgio.”
“Tra gli obiettivi dell’Amministrazione comunale -sostiene il Sindaco di Burgio Francesco Matinella – grande rilievo assumono il recupero, la promozione e la valorizzazione dell’antico artigianato ceramico di Burgio, espressione di un importante patrimonio culturale non solo locale ma nazionale.”
La mostra si pone in continuità con quanto finora realizzato dal MUCEB, a cominciare dall’evento espositivo “I mai visti”, realizzato nel 2012, mutuando da quest’ultimo lo stesso intento: dare visibilità ai “tesori nascosti”. Già la mostra inaugurale del Muceb del giugno 2010 aveva dato avvio a tale processo di emersione, esponendo più di trenta opere scelte nei depositi della Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
Un’ulteriore tappa, fondamentale in questo percorso, è stata rappresentata dalla mostra MUCEB 2.0, inaugurata nel maggio 2016 e tuttora in corso, che ha esteso il catalogo delle opere esposte, grazie ad un ulteriore prestito benevolmente concesso da Palazzo Abatellis, e dalla mostra Terra Acqua Fuoco, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo, che ha aperto gli spazi del Museo alla ceramica contemporanea.
La ceramica burgitana rappresenta nel contesto culturale siciliano un’interessante finestra sull’immaginario artistico di Età Moderna, declinato con un linguaggio incline al gusto, alla bellezza e alle mode dei tempi. Le opere esposte offrono così un’originale chiave di lettura dell’arte del periodo, costituendo un termine di confronto con forme artistiche più “alte” e famose, ma provenienti dalla medesima matrice culturale, una koiné artistica che, in virtù della centralità della Sicilia nella politica e nel commercio mediterraneo, ricevette e fornì idee e stimoli di portata tutt’altro che locale, proiettandosi invece in un contesto europeo.
La ceramica burgitana rappresenta in questo contesto un’interessante finestra sull’immaginario artistico del tempo, declinato con un linguaggio popolare per una committenza distante da quella delle corti o delle curie, ma altrettanto incline al gusto, alla bellezza e alle mode dei tempi. Le opere esposte offrono così un’originale chiave di lettura dell’arte del periodo, costituendo un termine di confronto con forme artistiche più “alte” e famose, ma provenienti dalla medesima matrice culturale, una koiné artistica che, in virtù della centralità della Sicilia nella politica e nel commercio mediterraneo, ricevette e fornì idee e stimoli di portata tutt’altro che locale, proiettandosi invece in un contesto europeo.
La mostra si pone inoltre in continuità con il recupero della tradizione ceramica locale, nell’intento di arricchirne ulteriormente la conoscenza in chiave storica per trasmettere l’immenso patrimonio di saperi immateriali che ne ha garantito la sopravvivenza nel tempo, rappresentando un importante fattore di crescita e sviluppo economico per il territorio, e che costituisce ancora oggi un bene prezioso da consegnare alle generazioni future. Il catalogo della mostra verrà pubblicato a breve come secondo numero della collana “Quaderni del MUCEB”, diretta da Vito Ferrantelli e Sergio Intorre ed edita da Unipa Press.
Recentemente Vito Ferrantelli, Direttore del MUCEB, ha fatto parte, insieme ai rappresentanti delle città di Faenza, Montelupo fiorentino, Nove, Bassano del Grappa, e Orvieto, di una delegazione dell’Associazione italiana delle città della ceramica, in un viaggio in Cina dove nella città di Xi’an, nota in tutto il mondo per la presenza del famoso esercito di terracotta, si è discusso su come, nella progettazione di un territorio di 14 km2 dedicato all’arte, alla cultura, all’educazione e all’artigianato, potrebbe trovare spazio l’eccellenza mondiale della ceramica italiana, espressa dalle 40 città che fanno parte dell’ associazione.
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