Il presidente provinciale della Democrazia Cristiana di Agrigento, Giuseppe Alaimo, 29 anni, consigliere comunale e vice presidente del Consiglio di Canicattì, è indagato dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta nell’ambito della maxi inchiesta “Ianus” che ha disarticolato, con 55 misure cautelari, i clan di Gela e Caltanissetta che avrebbero gestito vasti traffici illeciti di droga e armi.

I reati contestati

I reati contestati, a vario titolo, sono: associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Reati aggravati dalla disponibilità, in capo agli associati, di armi (anche da guerra) ed esplosivi. L’ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Caltanissetta su richiesta della locale Dda.

Chi è Alaimo

Alaimo solo il 27 ottobre scorso, era stato eletto presidente della DC ad Agrigento, dopo un percorso promosso dal partito di Toto’ Cuffaro che si è strutturato partendo dal basso, dai territori ed in occasione del primo congresso della Dc, riunito dopo 30 anni, e primo in Italia, si era costituita la segreteria provinciale.

Ad Alaimo, titolare di una concessionaria di auto, viene contestata la detenzione ai fini di spaccio di droga con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa. In particolare, secondo la contestazione, avrebbe acquistato da un esponente del clan di Gela, Mirko Salvatore Rapisarda, un quantitativo di cocaina da spacciare.

L’inchiesta

L’indagine, che ha svelato pure i presunti autori di alcune estorsioni, ha accertato i legami con gli ambienti malavitosi della provincia di Agrigento dove sono state eseguite dodici misure cautelari. Nel suo complesso l’operazione si è dispiegata in tutte le nove province siciliane ed in quattro regioni: oltre alla Sicilia anche in Calabria, Campania e Veneto

Le parole del difensore

“Abbiamo appreso solo dagli organi di informazione – dice il suo legale Giacinto Paci – dell’esistenza dell’indagine a suo carico. Il mio assistito ha manifestato stupore, non ha ricevuto nulla e, quindi, non conosce la portata delle accuse. Dopo avere preso visione degli atti sarà disponibile a dare il suo contributo per accertare la verità e chiarire la sua posizione. In via cautelare si è autosospeso dagli organi di partito”.

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