Visita del leader della Lega Matteo Salvini a Lampedusa “che è uno dei simboli del fallimento dell’Europa, gli esseri umani che scappano dalla guerra – dice Salvini – vanno aiutati ma 2 su 3 che arrivano sono immigrati clandestini, chi non scappa da una guerra deve essere bloccato prima di partire”.

“La mia comunità non ha avuto paura nel 2011 quando, con al governo il ministro Maroni, l’isola diventò un carcere a cielo aperto: oltre 7 mila tunisini lasciati qui, per terra, come cani randagi. E ora dovremmo avere paura della retorica di Salvini? Venga pure, è il benvenuto”.

Così il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, intervistata da La Stampa sull’annuncio del segretario della Lega, che domani sarà sull’isola: “Non so se vorrà vedermi, io domani sarò qua”, dice.

“Troverà un’isola dignitosa, pronta ad accoglierlo”, afferma Nicolini, che prende le distanza con quanto avvenuto a Napoli: “La libertà di movimento è un principio costituzionale. Come pure la libertà di manifestare e protestare nei limiti della legalità, non lanciando pietre…”.

“Non credo – dice – ci saranno problemi di ordine pubblico. Ma mi ricordo ancora le scritte ‘Assasini, vergogna’, contro il presidente della Commissione europea Barroso e il ministro Alfano nel 2013, poco dopo la grande strage dei migranti”.

Nicolini spiega che Lampedusa ospita “in questi giorni una media di 500 persone al giorno. L’isola non è ‘invasa’, ci sono turisti, e anche nei momenti di maggiore pressione ha saputo reagire alla grande: altro che fallimento, Lampedusa dovrebbe essere un modello europeo. Anzi, Salvini avrebbe dovuto venire prima per rendersi conto dell’umanità dei lampedusani”.