Scattano i primi controlli nei confronti delle ong che soccorrono migranti nel Mediterraneo dopo il codice di comportamento predisposto dal Viminale, che è stato sottoscritto solo da tre organizzazioni. La nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet, che non ha firmato il protocollo, è stata bloccata in nottata al largo di Lampedusa dalla Guardia costiera italiana, che l’ha scortata fino al porto.
Dalla nave sono stati fatti scendere due siriani, che sono stati accompagnati nel Centro di prima accoglienza dell’isola. I due migranti erano stati trasferiti in precedenza a bordo della nave della ong tedesca proprio da una delle unità militari italiane impegnate nelle operazioni di soccorso ai migranti nel Mediterraneo.
Per scortare in porto la Iuventa sono intervenute diverse motovedette della Guardia costiera, con un grande spiegamento di forze dell’ordine anche sulla banchina. Il comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa, il tenente di vascello Paolo Monaco, è salito a bordo della nave dove è rimasto per oltre due ore nella cabina di comando.
“Si tratta di un normale controllo, che abbiamo fatto e che non comporterà alcun problema – ha spiegato l’ufficiale dopo essere sceso dalla Iuventa -. Ora controlleremo i documenti di tutto l’equipaggio e già questa mattina potranno ripartire da Lampedusa se dagli accertamenti emergerà che tutto è in regola”.
Sul proprio profilo twitter la ong precisa: “La Iuventa non è stata confiscata. Il nostro equipaggio non è stato arrestato. Quanto è accaduto è una procedura standard. Aspettiamo per ulteriori info”.
“Il nostro scopo prioritario è salvare le persone in pericolo. L’attuale Codice di condotta non dà priorità a quest’obiettivo” e “alcune aspetti della versione finale del Codice genererebbero un’incertezza giuridica, altri potrebbero forzarci ad atti contrari alle leggi internazionali del mare”, “altri ancora sono in contraddizione con i nostri principi umanitari”, scrive inoltre la Ong nel suo ultimo post su Facebook, di poche ore fa, spiegando perché ha deciso di non firmare il Codice.
“Nonostante questo – chiede l’organizzazione – facciamo appello a tutte le parti affinché i negoziati continuino”, proponendo che sia l’Imo, l’Organizzazione marittima internazionale, istituzione delle Nazioni unite, o il Nautical Institute, a fare da mediatore tra il governo italiano e le altre parti coinvolte.
La ong Jugend Rettet, fondata nel 2015 da giovani dell’alta e media borghesia tedesca che hanno scelto di salvare i migranti in fuga dalle guerre e dalla fame, aveva acquistato due anni fa la Iuventa nel porto di Endem, in Germania, trasformando quel vecchio peschereccio in una vera nave adatta a missioni di search and rescue.
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