“Lo spostamento dell’opera del Bernini ‘Salvator Mondi’ da Roma ad Agrigento in coincidenza con la Sagra del Mandorlo in fiore, che si tiene nel capoluogo siciliano, appare come un’operazione di autopromozione da parte del ministro dell’Interno al limite dell’abuso. Alfano si è mosso con lo stile tipico di un ras locale”.

Lo affermano i parlamentari M5S in commissione Cultura di Camera e Senato commentando l’interrogazione a prima firma Maria Marzana rivolta ai ministeri dell’Interno e dei Beni Culturali.

L’opera è appena giunta da Roma ad Agrigento, città natale del ministro dell’Interno e sua tradizionale roccaforte elettorale. E’ vero che la scultura appartiene al patrimonio FEC, gestito dal Viminale ma, comunque, il Mibact deve dare il via libera con almeno quattro mesi di anticipo per lo spostamento dell’opera e del rispetto di tale tempistica chiediamo conto al ministero del Collegio Romano, dal quale vogliamo anche sapere quali siano stati i criteri di conservazione e fruizione pubblica adottati.

Sappiamo che la Sagra del Mandorlo in fiore rappresenta un appuntamento molto importante, non solo per Agrigento ma per tutta la Regione, ma non comprendiamo quale sia il punto di contatto tra l’evento e l’opera. La sensazione è che questa operazione rappresenti un atto di narcisismo e una ostentazione di potere del ministro.

Ai ministri interpellati chiediamo inoltre quali misure siano state adottate per garantire la sicurezza del Salvator Mundi e se non ritengano che, per tutelare il nostro patrimonio, la movimentazione di opere d’arte dovrebbe essere limitata al massimo. Ricordiamo infatti che anche lo storico dell’arte Tomaso Montanari ha fatto rilevare le condizioni di ‘straordinaria fragilità’ dell’opera del Bernini e l’assenza di spessore culturale dell’operazione”.

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