Arresti domiciliari per tre giovani indagati, in concorso, per rissa, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, danneggiamento e porto di armi o oggetti atti ad offendere.

A dare esecuzione all’ordinanza del gip del tribunale di Sciacca, su richiesta della Procura, sono stati i carabinieri. La rissa si verificò, allo Stazzone di Sciacca: luogo di ritrovo dei giovani e proseguì fino al viale delle Terme, nella notte fra il 30 e il 31 maggio.

A scontrarsi due gruppetti di giovani di Sciacca e Ribera (Ag). I tre arrestati – stando all’accusa – hanno sequestrato, in viale delle Terme, un 19enne di Ribera che dopo essere stato picchiato è stato lasciato per terra esanime: i medici gli diagnosticarono un trauma cranico e lesioni varie guaribili in 20 giorni.

Nello stesso luogo un’altra rissa si era registrata anche ieri. Personale della Polizia di Stato di Sciacca, nell’ambito di programmati servizi di controllo del territorio, d’intesa con la Questura di Agrigento, nella notte fra sabato e domenica, infatti, è intervenuto proprio nella località Stazzone per una rissa, anche in questo caso, tra giovani. Gli agenti sono riusciti nell’immediatezza ad identificare tre soggetti che erano rimasti coinvolti nella rissa e tra di loro anche un minorenne tunisino.

L’intera zone esterna ai locali dello Stazzone è coperta da videocamere di sorveglianza e quindi la polizia ha acquisito i filmati e dalla visione delle immagini è riuscita a ricostruire la dinamica dei fatti che hanno portato alla rissa. I filmati hanno anche permesso di identificare altre quattro persone che, secondo gli investigatori, avrebbero partecipato alla rissa in un’altra fase antecedente all’arrivo della polizia.

Le indagini si sono concluse in tempi brevissimi ed hanno portato a denunciare all’autorità giudiziaria sette giovani  tutti con l’accusa di rissa in concorso e lesioni personali aggravate. Il minore tunisino è stato accompagnato in ospedale per essere sottoposto ad esami che hanno dato esito negativo ma, non essendo chiara la sua provenienza, è stato comunque posto in quarantena in via precauzionale in un centro di prima accoglienza della provincia.

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