Al giorno d’oggi, grazie alla tecnologia, si è potuto fare un gran numero di passi in tantissimi settori. Basti pensare a quanto è cresciuto il campo dell’intrattenimento, con un vero e proprio boom per i migliori casino online, che hanno fatto registrare una crescita impressionante nel corso degli ultimi anni, ma il discorso si può estendere a tanti ambiti differenti, come ad esempio quello del turismo.

In cosa ha innovato l’uso della tecnologia? La risposta giusta sarebbe “in tutto”. In effetti, non c’è aspetto che la tecnologia non abbia reso più semplice e immediato, a partire dall’organizzazione del viaggio, giusto per fare un esempio. Volete fare una vacanza diversa dal solito, magari in Sicilia, lontani dalle usuali rotte turistiche? Allora internet può decisamente fare al caso vostro, dato che consente di conoscere ancora prima di partire quali possano essere i luoghi da visitare e che non sono così conosciuti in chiave turistica.

Il Castello incantato di Sciacca

Tra le opere che non si possono davvero perdere disperse in tutta la Sicilia, esterne rispetto alle usuali rotte turistiche, troviamo senza ombra di dubbio il Castello incantato di Sciacca. Si tratta di un’opera che non ha eguali nel suo genere, dal momento che al suo interno troviamo la bellezza di tremila teste d’artista, che sono realizzate da Filippo Bentivegna, chiamato l’artista “pazzo”.

Dove si trova questo spettacolare castello? La posizione è piuttosto facile da individuare, dal momento che si trova a qualche chilometro rispetto alla zona centrale di Sciacca, proprio nei pressi del Monte Kronion, che al giorno d’oggi è molto più comunemente chiamato Monte San Calogero.

Bentivegna, infatti, decise di acquistare proprio alle falde del monte un lotto di terra con l’obiettivo di costruire una struttura che potesse contare centinaia di sculture, per un lavoro che si è sviluppato lungo l’arco di cinquant’anni. L’effetto finale è veramente impressionante, dato che si tratta di una sorta di regno in cui verde e roccia diventano quasi una cosa sola, tra volti misteriosi, tronchi di ulivo e bellissimi fichi d’india.

I concittadini erano soliti chiamarlo “Sua Eccellenza Filippo delle teste”, ed era considerato come un campagnolo dallo spiccato senso artistico, che si è rivelato essere a dir poco magico, al punto tale che le sue opere sono state esposte persino al Musée de l’Art Brut a Losanna, in uno spazio meraviglioso e molto affascinante, dedicato solo ed esclusivamente all’art brut. Anche in questo caso, il Castello di Sciacca diventa una di quelle mete che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

Un intreccio tra storia e natura: gli ipogei

Nel caso in cui amiate gli intrecci che sono nati e che coinvolgono la natura, ma anche la storia dell’umanità, allora è impensabile non dare un’occhiata agli ipogei che si trovano ad Agrigento, di cui alcuni scoperti di recente. Ebbene, nella ben nota città siciliana è presente una serie a dir poco impressionante di cunicoli che sono stati scavati per la maggior parte dagli uomini al di sotto della vecchia città di Akragas.

Eppure, c’è la possibilità di ammirare anche dei cunicoli che sono stati realizzati fuori le mura. Una funzione che, in origine, era quella di garantire un sistema di raccolta delle acque sotterranee e la maggior parte di essi si caratterizza per avere la forma di un parallelepipedo, con un’altezza media pari a 185 centimetri e una larghezza media intorno a 80 centimetri.

Le gocce d’acqua che scendono dalle pareti e il battito d’ali di qualche pipistrello rendono questi luoghi decisamente spettrali. Da non dimenticare come gli ipogei sono stati realizzati tutti all’interno del tufo arenario conchiglifero, che è ben presente in tutto il territorio di Agrigento. Tra frane naturali o causate da parte dell’attività umana, non sempre, però, c’è la possibilità di visitarli.