
Ciro Lomonte
Ciro Lomonte è laureato in Architettura e appassionato di storia e arte della Sicilia, dal 2009 è docente del Master di II livello in Architettura, Arti Sacre e Liturgia presso l’Università Europea di Roma.
L’8 ottobre del 1949 giungeva a Palermo un sacerdote di 47 anni, invitato dal card. Ernesto Ruffini, il quale desiderava che iniziassero anche nella capitale siciliana appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale le attività di una giovane istituzione della Chiesa Cattolica. Quel sacerdote pieno di fede viva e di ottimismo era don Josemaría Escrivá. Quella istituzione era l’Opus Dei. Quelle attività miravano – e mirano ancora oggi – a fare scoprire la chiamata universale alla santità e all’apostolato a tutti i battezzati, in virtù del battesimo stesso. Santi come i primi cristiani (amici di Dio, figli di Dio, fratelli degli esseri umani), nel bel mezzo degli impegni della vita ordinaria. Facile a dirsi, meno facile a farsi, se non si conosce il “segreto” – alla portata di tutti – per scoprire Dio in ogni particolare della giornata e sforzarsi di dargli gioie, da buoni figli. Più che coerenti. Innamorati. Sempre con una profonda “unità di vita”.
In questi primi 76 anni, i palermitani hanno dimostrato di avere grande cuore e ammirevole spirito di iniziativa. Hanno promosso residenze universitarie, alcuni centri per ragazzi delle medie e altri per liceali, scuole alberghiere, centri di formazione professionale, attività di orientamento familiare, un centro convegni a Terrasini, attività di volontariato a Borgo Vecchio, Danisinni. ZEN 2. Si può ben affermare che sono state raggiunte persone e famiglie di tutti gli ambienti sociali.
Il 26 giugno 1975 moriva a Roma san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei. Un sacerdote, un innamorato di Dio, un padre con lo sguardo aperto e il cuore appassionato, che ha cambiato per sempre il modo in cui molti cristiani guardano alla vita quotidiana. A 50 anni dalla morte, san Josemaría parla ancora al cuore di milioni di persone, in tutti i continenti, e in particolare al cuore dei siciliani.
In questi cinquant’anni, le figlie e i figli spirituali di san Josemaría – laici e sacerdoti, donne e uomini, nei cinque continenti – hanno camminato lungo la “traccia” da lui aperta: quella di una santità possibile, concreta, alla portata di ogni battezzato. Senza proclami, senza fughe dal mondo, ma con la fedeltà al Vangelo vissuto nella vita di ogni giorno. San Josemaría ha insegnato, spesso anticipando i tempi, che Dio non si incontra in un altrove lontano, ma nei gesti piccoli e ripetuti del quotidiano: una scrivania, una corsia d’ospedale, il banco di scuola, un’officina, una casa piena di voci e pentole sul fuoco.
Il suo era un cristianesimo incarnato, allegro, esigente e profondamente umano. Chi l’ha conosciuto lo ricorda capace di passare dal raccoglimento più profondo ad una battuta spiazzante, dal consiglio forte alla tenerezza paterna. «26 anni, grazia di Dio e buonumore»: così si descriveva ai tempi della fondazione dell’Opus Dei, nel 1928. Quel buon umore non lo ha mai lasciato. E ha contagiato generazioni.
A Roma, la Messa per il cinquantesimo anniversario sarà celebrata il 26 giugno alle ore 19.00 nella Basilica di S. Eugenio. In numerose città italiane [https://opusdei.org/it-it/article/messe-per-la-festa-di-san-josemaria-2025/] e del mondo, saranno celebrati momenti di preghiera e incontri per ricordare una figura che ha segnato la storia spirituale del nostro tempo, non con grandi opere esteriori, ma accendendo la luce nel cuore di milioni di persone comuni.
A Palermo la messa principale sarà celebrata in Cattedrale da S.E.R. mons. Salvatore Di Gristina, arcivescovo emerito di Monreale, mercoledì 25 giugno alle 19:00.
Ci saranno anche altre messe di ringraziamento:
giovedì 26 giugno, ore 7:00, Chiesa Parrocchiale di S. Maria Salute degli Infermi, celebrante don PierGiovanni Di Franza;
giovedì 26 giugno, ore 8:30, Parrocchia San Michele Arcangelo, celebrante don Michele Giuffrida;
giovedì 26 giugno, ore 9:00, Chiesa parrocchiale S. Giuseppe Cottolengo, celebrante mons. Gioacchino Gammino;
giovedì 26 giugno, ore 18:00, Parrocchia Maria SS. Assunta, celebrante don Vincenzo Catalano;
giovedì 26 giugno, ore18:30, Chiesa parrocchiale Maria Santissima Mediatrice, celebrante don Giuseppe Sunseri;
venerdì 27 giugno, ore 18:00, Parrocchia Santa Rosalia, celebrante don Privat Beagrè;
Nel link riportato sopra si possono trovare le indicazioni per altre messe in altre città o paesi siciliani. Se c’è qualcosa che caratterizza la fede semplice e genuina di questa Terra è il senso della filiazione divina, la giocosità fiduciosa nel rapporto con Dio, la voglia di affrontare le fatiche di grandi imprese per Amore, la disponibilità a chiedere perdono nella confessione e ricominciare con un sorriso, tutte le volte che sia necessario. Anche per questo gli insegnamenti di san Josemaría qui hanno trovato un terreno fertilissimo. Anche per questo qui sono tante e tanti a chiedere la sua intercessione per ottenere aiuti dal Cielo. Anche per questo ci sono parecchi che non lo conoscono ancora, ma hanno nel cuore un desiderio latente di scoprire cos’è il lavoro di Dio.



Questo contenuto è stato disposto da un utente della community di BlogSicilia, collaboratore, ufficio stampa, giornalista, editor o lettore del nostro giornale. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore. Se hai richieste di approfondimento o di rettifica ed ogni altra osservazione su questo contenuto non esitare a contattare la redazione o il nostro community manager.
Commenta con Facebook