Giovanni Pizzo
Ex assessore della Regione Siciliana, scrivo su vari quotidiani. Laureato in economia e commercio
Abbiamo assistito negli ultimi anni ad un crescendo di posizioni politiche radicali, se non estreme. Il ceto politico si è dovuto adeguare, posizionandosi sulle ali e non più al centro, come era sempre stato abituato, sia nella prima repubblica che nell’era di Silvio Berlusconi. Oggi sta succedendo, adelante ma con judicio, il processo inverso. Dopo l’arrivo degli autonomisti di Lombardo tra i moderati di Forza Italia, stanno facendo le tessere, ecco il ritorno di Francesco Scoma, esponente conosciuto ed importante per i ruoli ricoperti in questi trent’anni di vita politica siciliana. Una storia tutta moderata, la sua e quella del padre, ex sindaco democristiano, di estrazione sociale, della città di Palermo. Scoma non è solo un dirigente di lungo corso politico, può rappresentare il segnale, essere uno sherpa, di una inversione di tendenza di tanti che in questi anni, a causa del declino fisico e di isolamento di Berlusconi, si erano allontanati da quel luogo della politica che era il partito popolare europeo, maggioritario in Europa, rappresentato da Forza Italia in Italia. Oggi questo non è più un partito leaderista, per quanto la famiglia del fondatore sia ancora vicina, ma un soggetto politico moderato, democratico e quindi contendibile. Questo potrebbe consentire a molte persone impegnate in politica, ma deluse da rapporti precedenti, a tornare in attività in un’area politica ad oggi presidiata da FI, visto che il centrosinistra non ha ancora capito che radicalizzarsi non basta e non serve. Forza Italia, miracolo italiano neorealista della politica, non solo è sopravvissuta alla morte del fondatore, ma lentamente, ineludibilmente, cresce. Perché si muove nell’unica area dove grande, grandissima, è l’astensione. Ha solo bisogno, cosa ovviamente non semplice, di ampliare la sua offerta politica con temi, contenuti e dirigenti che li sappiano gestire. Molti altri in Sicilia, terra di latifondi del moderatismo, potrebbero essere tentati dall’esempio di Francesco Scoma, senza rifugiarsi in localismi o particolarismi che in un mondo globale, bello o brutto che sia, non hanno respiro.
Così è se vi pare.
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