L’ex presidente di Confindustria Sicilia ed ex vice presidente delegato per Sud e Legalità di Confindustria a livello nazionale nonchè attuale presidente della Camera di Commercio della Sicilia centrale Antonello Montante è stato arrestato e posto ai domiciliari dalla polizia di Caltanissetta.
Montante, imprenditore molto noto in tutto il Paese ed esponente del fronte antimafia e per la legalità è accusato di aver messo in piedi una organizzazione che si occupava di spiare le indagini delle forze dell’ordine e della magistratura in particolare la stessa indagine aperta a sua carico due anni fa e della quale non si era saputo più nulla. Una rete della quale avrebbero fatto parte pubblici ufficiali ed esponenti delle forze dell’ordine.
Montante è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di esponenti delle forze dell’ordine. Con lui sono finite in manette altre cinque persone mentre una sesta avrebbe ricevuto un provvedimento di sospensione interdizione per un anno. Tra gli arrestati, tutti ai domiciliari, ci sarebbero anche tre agenti della Polizia di stato che avrebbero fatto parte della rete di spionaggio al servizio di Montante.
L’inchiesta a carico dell’imprenditore risale a due anni fa. Il 22 gennaio del 2016 ricevette un avviso di garanzia che ipotizzava il concorso esterno in associazione mafiosa per presunti legami con il boss di Serradifalco Vincenzo Arnone che fra l’altro è stato testimone di nozze di Montante. In seguito era stata scoperta una stanza segreta nella villa di Montante proprio nel paese di Serradifalco.
Montante deteneva i segreti di tutti gli uomini più in vista di Sicilia: dossier su magistrati, politici ed esponenti della società civile in genere. Per i magistrati quella attività di dossieraggio avrebbe fatto la fortuna di Montante ed era frutto di una attività illegale di spionaggio messa in campo dall’imprenditore che avrebbe proseguito indagando a sua volta sull’indagine a suo carico.
Montante si è sempre difeso sostenendo che le accuse che gli venivano mosse dai pentiti erano una vendetta per la sua attività antimafia
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