Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte di Esmeralda, una bambina di 10 anni, di Gela che, sottoposta con successo a trapianto di midollo osseo all’ospedale “Bambin Gesù” di Roma, per guarire dalla leucemia, è morta dopo qualche giorno per un aggravamento delle sue condizioni.
Per i genitori, Maurizio Santanastaso, di 43 anni, commesso in un supermercato, e Salvatrice di Pietro, di 40 anni, casalinga, si tratterebbe di un caso di malasanità, per degli errori che a loro dire sarebbero stati commessi dai medici.
La coppia ha incaricato l’avvocato Carmelo D’Angeli di presentare ai carabinieri di Roma una denuncia. Si attende ora la decisione della magistratura.
Esmeralda, seconda di cinque figli (con il suo gemello, Alex, seguiti da altre due sorelline di 4 anni, gemelle pure loro), era stata sottoposta a trapianto l’8 maggio scorso, grazie al midollo della sorella maggiore, Carmen, di 15 anni. Tutto era andato benissimo.
Al suo ritorno a Gela è stata festa grande, anche perché la città si era mobilitata con generosità per aiutare economicamente la famiglia. La bambina sembrava avercela fatta. “Stava davvero bene”, dicono i familiari.
Il 18 agosto è tornata a Roma per controlli di routine. Alloggiava con i genitori in un istituto religioso. Alcuni valori delle analisi, ritenuti difformi dagli standard, avrebbero però indotto i medici a disporre il suo ricovero in corsia il 28 agosto per sottoporla ad apposita terapia.
Ma Esmeralda non ce l’ha fatta. Venerdì scorso, alle 9,15, il decesso. “Era partita felice, perché guarita – dicono, affranti, in famiglia – e ora sta tornando morta”.
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