Il voto amministrativo in tutta Italia certifica il successo del M5S, risultati che hanno il sapore dell’impresa soprattutto a Torino. Ma anche in Sicilia i grillini festeggiano e si preparano a quella che Giancarlo Cancelleri ha definito l’Opa per la Regione.

Cancelleri, il ‘day after’ dei ballottaggi non poteva essere migliore. E ora?

“Siamo i vincitori, e ne siamo felicissimi, di queste elezioni nonostante i tentativi goffi di qualche esponente del Pd. Per noi però non è certo un punto di arrivo ma di partenza”

Con Roma e Torino a 5 Stelle aumentano le responsabilità. Dovrete, una volta di più, fare ‘vedere chi siete’…

“Mi sembra logico. Siamo davanti alla sfida più importante e difficile: governare la Capitale. C’è lo spettro, l’ombra, che il governo possa affogarci sulla gestione di Roma. A noi, comunque, non mancano le risorse comunicative per denunciare una cosa del genere. Sono poi altrettanto convinto che non manchino affatto le risorse intellettive per svolgere un buona azione di governo. Non ci siamo tirati indietro quando nessuno voleva riprendere le redini di Roma. A testa bassa, invece, abbiamo intrapreso una campagna elettorale che,va detto,e’ stata a tratti velenosissima con colpi bassi, beceri e attacchi al vetriolo contro di noi. Ma alla fine l’abbiamo spuntata. Ancora, aggiungo, sento dire dal Pd che i cittadini hanno scelto la protesta. Secondo me i democratici hanno un serio problema con loro stessi, di autolesionismo. Più continuano a dire ‘robe’ del genere e più la gente continua ad indignarsi e votarci convintamente”.

Scendendo in Sicilia, avete anche qui ottenuto buoni risultati…

“Abbiamo vinto al primo turno a Grammichele, la città di Raffaele Lombardo. Poi anche Favara, Alcamo e Porto Empedocle, tre simboli del fatto che abbiamo espugnato altrettanti territori che nell’immaginario collettivo sono stati dei feudi politici molto importanti. Il Pd, ad Alcamo, per vent’anni ha dettato legge. A Porto Empedocle e Favara, nell’agrigentino, non si può non parlare di Angelino Alfano, della Democrazia Cristiana e dei centristi. Il fatto inoltre che in questi due centri vanno a fare il sindaco due donne, con bellissime storie alle spalle, rende tutto più bello e ‘potente’. È una Sicilia che sta iniziando a voler cambiare davvero. Abbiamo fatto una campagna elettorale con un solo slogan: ‘Non più Sicilia uguale mafia ma Sicilia uguale terra di donne e uomini di buona volontà’. Ha funzionato”

Intanto si avvicinano, circa un anno, le elezioni regionali siciliane. Altra grande occasione per voi…

“Con queste amministrative, di fatto, noi lanciamo un’opa, una offerta politica di assalto. Siamo pronti a conquistare il palazzo del presidente della Regione e lo vogliamo fare attraverso le democratiche elezioni che ci saranno l’anno prossimo alle quali, non ci sono segreti, vogliamo candidarci per vincerle”

Con lei, come già avvenuto, papabile candidato nel pieno rispetto dei vostri sistemi elettivi?

“Noi utilizzeremo il metodo della votazione on line. È chiaro che io ci metterò la faccia e il mio impegno. Se verrò scelto lo farò con grande dedizione. Sarà una grande sfida che affronteremo come sempre tutti insieme ad una bellissima squadra regionale, compatta e granitica”

Si conclude come, intanto, l’esperienza di Crocetta?

“Male. Nessuna rivoluzione come venne auspicato tanto che qualcuno, addirittura, rimpiange anche il passato. E’ora di cambiare davvero”

La Sicilia, insomma, potrebbe diventare la prima grande regione ‘pentastellata’ italiana. Qui poi avrebbe un significato ancora più importante e simbolico…

“Credo vi siano tutti i presupposti affinché ciò avvenga. Noi ci stiamo lavorando da tempo. Tutto è costruito per vincere le prossime elezioni siciliane. Oggi ci presentiamo a questo ultimo anno, anno e mezzo, di governo Crocetta con ben otto sindaci in Sicilia, ovvero altrettante realtà che potranno dare dimostrazione di come un governo a cinque stelle sia una buona scelta per i cittadini. Noi, lo ricordo, abbiamo sempre fatto una ‘campagna’ non ‘di faremo’ ma di ‘abbiamo fatto’. Portiamo insomma risultati concreti ottenuti dalle nostre amministrazioni. La Sicilia, poi, sullo scenario nazionale gioca sempre un ruolo importante. Si parla sempre della Sicilia come un laboratorio politico. Chissà per la prima volta sperimenteremo un nuovo tipo di governo, quello dei cittadini che si cimentano ad amministrare, ancora mai avvenuto, una regione importante come la nostra”

In conclusione, Sicilia laboratorio politico ma per voi, come sempre, nessuna alleanza possibile…

“Esattamente. Dialoghiamo con chiunque sulle proposte. Le idee, per noi, come tutti sanno sono buone o cattive da qualunque parte provengano. Alle prossime regionali, così, faremo la nostra lista senza nessun apparentamento”.