Borse di studio per oltre 350 mila euro percepite indebitamente fra il 2009 ed oggi da 86 studenti dell’università di Catania attraverso un complesso sistema per raggirare la legge.

E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di  Caltanissetta che ha denunciato a piede libero 4 dirigenti dell’Ersu, l’Ente per il diritto allo studio di Catania, e 49 degli 86 studenti che hanno percepito le borse di studio. per questi ultimi le accuse sono di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso mentre per i dirigenti dell’ente si tratta di una segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale.

Secondo la Guardia di Finanza a partire dall’anno accademico 2009/2010 l’Ersu avrebbe interpretato in maniera estensiva la legge pubblicando bandi che ne travalicavano i confini. la norma stabilisce il rilascio di borse di studio a studenti che da almeno due anni vivano da soli e che producano un reddito da lavoro di almeno 6500 euro l’anno. Lo scopo è aiutare gli studenti lavoratori.

Gli studenti, invece, si sarebbero trasferiti nelle case di campagna della famiglia, oppure da nonni e cugini per far risultare una diversa residenza e non sarebbe stato loro richiesto il requisito del reddito da lavoro.

Una vera e propria truffa perpetrata dagli studenti, secondo l’accusa, che sarebbe stata possibile grazie a bandi ‘anomali’ da parte dell’Ersu.

“Ringrazio, a nome mio personale e dell’Ateneo di Catania, la magistratura e le forze dell’Ordine impegnate nell’indagine che ha consentito di scoprire una presunta truffa ai danni dell’Ente per il diritto allo studio di Catania. Qualora fossero confermate, queste azioni sono ancor più riprovevoli perché, di fatto, determinano iniquità nell’accesso ai benefici destinati a studenti meritevoli e bisognosi, in un momento in cui le risorse sono poche e vanno gestite con oculatezza“. Così il rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro commenta la notizia dell’inchiesta.

“Esprimiamo il nostro massimo supporto alla magistratura – conclude il rettore -, ma al tempo stesso rivolgiamo un appello ai nostri studenti, affinché i loro comportamenti siano sempre ispirati a valori etici di onestà e correttezza”.

Articoli correlati