Una brutta storia quella scoperta dai carabinieri a Catania che hanno arrestato due uomini ed i genitori di una bambina costretta a prostituirsi.

I due orchi che abusavano di una dodicenne erano un parente e un amico di famiglia e tutti e due hanno cinquant’anni. Con il benestare dei genitori. In cambio buste della spesa per vincere la fame da uno stato di indigenza assoluta e ricariche telefoniche.

C’è la povertà e il degrado di un quartiere periferico, quello di Librino, dietro la turpe storia di una dodicenne costretta dai propri genitori ad appartarsi nella sua cameretta con lo zio che frequentava quella casa assieme alla moglie e con un venditore ambulante. Tutti e due sono finiti in carcere a piazza Lanza, arresti domiciliari per i genitori della minore. A vario titolo tutti e quattro devono rispondere di induzione alla prostituzione, atti sessuali con una minore e detenzione di materiale pedopornografico.

A scoprire gli abusi sulla ragazzina che intanto è stata allontanata dalla sua casa e affidata ad una parente, è stata una zia dopo avere letto un messaggio che la minorenne aveva mandato ad un amico di famiglia, un sms compromettente che lasciava presagire fatti turpi e ipotesi di reato. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di accertare le responsabilità dei due orchi. Gli ‘incontri’ avvenivano spesso nella cameretta della piccola, che non poteva ribellarsi alle turpi attenzioni dei due uomini anche perché secondo gli accertamenti dei carabinieri “i genitori agevolavano gli incontri” e dunque non potevano non sapere.

La Procura va oltre ritenendo che “emerge la piena responsabilità dei genitori che spesso favorivano gli incontri che avvenivano prevalentemente nella stanzetta della minorenne”.
Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto di Catania Marisa Scavo e dal sostituto Francesco Camerano.