“È stato sospeso dal servizio l’operatore del 118 coinvolto nell’aggressione del medico del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania.

Abbiamo attivato il provvedimento displinare. Al momento abbiamo notizie di stampa. Acquisiremo notizie dalle forze dell’ordine e dalla procura. Chiederemo una relazione al dipendente. Poi valuteremo i provvedimenti successivi”.

Lo dice Gaetano Montalbano, presidente del consiglio di gestione della Seus. “Non appena avuta contezza del grave episodio la Seus – aggiunge Montalbano – ha attivato il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente e, al contempo, ne ha disposto in via cautelativa la sospensione dal servizio.

Il dipendente assunto in Seus ha comunicato la sussistenza a suo carico di un precedente penale per furto, risalente ad oltre un decennio addietro, per il quale aveva presentato istanza di riabilitazione.

In occasione delle verifiche effettuate nell’anno 2014 su tutti i dipendenti da questa nuova dirigenza il reato risultava ancora inserito nel relativo certificato penale, ma a quel punto, a distanza di oltre quattro anni, non era possibile procedere ad una contestazione di addebito e licenziarlo poiché si sarebbe violato il principio di tempestività della contestazione. La Seus avrebbe perso la causa se il lavoratore avesse impugnato il provvedimento di licenziamento”.

Il provvedimento è stato notificato all’operatore del 118 che seppur fuori servizio, avrebbe fornito agli aggressori del medico i codici di ingresso dell’area di emergenza. Il medico era stato picchiato a Capodanno per non aver fornito le generalità di una ragazza ricoverata dopo un incidente con l’auto.

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