“Ennesima aggressione a Poliziotti Penitenziari presso la casa Circondariale di Caltagirone.” A darne notizia è il Segretario Regionale OSAPP Francesco Scaduto

La vicenda

“Un detenuto di nazionalità italiana – racconta il sindacalista – ha aggredito un poliziotto nell’adempimento del proprio dovere.Sembrerebbe che la causa sia stata un diniego ad una richiesta avanzata dallo stesso detenuto”.

“Non è più possibile tollerare tali offese e violenze. Consapevoli che gestire i penitenziari non è mai stata cosa semplice adesso più che mai si necessita di interventi risolutivi che diano garanzie ai nostri Poliziotti Penitenziari – spiega Scaduto – si lamenta scarsa considerazione per la sede di Caltagirone da parte dell’amministrazione centrale; di recente assegnazioni di personale, collegata al 178esimo corso, hanno visto giungere presso la sede di Caltagirone soltanto 6 unità, a fronte di una carenza superiore e di un coefficiente di 0.46 (rapporto agenti/detenuti) tra i più bassi della regione rispetto al dato medio regionale di 0.65”.

Polizia penitenziaria in stato di agitazione

“Si comunica sin da ora lo stato di agitazione significando di voler pretendere la giusta considerazione per i problemi dell’istituto – conclude il Segretario Regionale OSAPP – e si chiede immediatamente al Provveditore Regionale un incisivo intervento in applicazione alla circolare ministeriale in tema di aggressione al personale”.

All’inizio del mese rissa e agenti feriti a Trapani

“…il clima di accanimento verso la Polizia Penitenziaria incessantemente diffuso dai mass-media, sommato alla carenza di personale, sta portando le carceri al baratro della totale ingestione, con il grave pericolo di derive violente, con la perdita dell’autorevolezza delle regole…”
A comunicarlo sono stati i Segretari Locali di SAPPE (D’Aguanno Gaspare), UILPA Polizia Penitenziaria (Scaduto Giuseppe), USPP (Poma Arcangelo), FNS CISL (Ficara Antonino).

Le carceri diventate polveriere, quattro agenti feriti

Le carceri di Trapani sono una delle tante polveriere penitenziarie, ed infatti, pare che vi sia in atto una guerra tra detenuti stranieri e italiani.
L’evento critico è accaduto ai cortili passeggi del reparto mediterraneo, precisamente il padiglione devastato dai detenuti a seguito della rivolta ed oggi interessato da modeste riparazioni.
Più di una mezza dozzina di detenuti si sono affrontati creando una rissa che ha visto l’intervento immediato del poco personale di Polizia Penitenziaria in servizio, per evitare conseguenze fisiche più gravi ai detenuti stessi.
Purtroppo, a pagare le consegue più nefaste sono stati i poliziotti penitenziari, infatti quattro di loro sono stati costretti a essere affidati alle cure dei medici per ferite procurate nel tentativo di dividere i detenuti coinvolti nella rissa.

Minacce di morte verso altri tre agenti penitenziari

Non sono mancate le minacce di morte pronunciate da un paio di detenuti verso gli altri tre operatori di Polizia Penitenziaria che erano intervenuti nella gestione dell’evento che stava portando alla compromissione dell’ordine e della sicurezza dell’istituto.

Bagarella colpisce un agente

Un pugno a freddo mentre l’agente della polizia penitenziaria lo sta scortando nel corridoio del carcere di Bancali. Il boss di Cosa Nostra Leoluca Bagarella, 79 anni, ha nuovamente aggredito un poliziotto della struttura carceraria di Sassari, dove è rinchiuso in regime di 41bis. Si è appreso una settimana fa

Il video

Il legale del boss: “È malato, non è un’aggressione”

“Non ho notizie dirette ma sono certa che se fosse accaduto nei termini riportati non sia affatto da interpretare come una manifestazione di aggressione ma che derivi piuttosto da uno stato fisico gravemente compromesso e da un malessere tale da condizionare le sue condotte”. Così all’ANSA l’avv. Antonella Cuccureddu, legale di Leoluca Bagarella, sul video in cui si vede il boss mafioso colpire con un pugno un agente della polizia penitenziaria, nel carcere di Bancali a Sassari. “Il signor Bagarella da oltre 3 anni ha gravi problemi di salute noti al Direttore del carcere”, ha aggiunto.