“Fuori i secondi!”, ma non a Misterbianco. Anzi, gli ex “secondi” di Nino Di Guardo – i suoi vicesindaco di un tempo, Carmelo Santapaola e Marco Corsaro – vorrebbero adesso diventare “primi” (cittadini) proprio al posto del vulcanico esponente Pd. Proprio nel Partito Democratico, intanto, si sta consumando una guerra interna.
Un’altra. Perché due “big” del peso di Anthony Barbagallo e Luca Sammartino sarebbero pronti a sostenere gli sfidanti del sindaco uscente. Corsaro, peraltro, sembra in grado di poter contare su un fronte trasversale che va dagli “ennecidi” di Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione all’ala “piddì” di Concetta Raia–Angelo Villari–Luisa Albanella, all’ex assessore regionale Mimmo Rotella.
Il consigliere comunale Matteo Marchese, invece, è “sponsorizzato” dal deputato regionale acese Nicola D’Agostino. Altro nome, emerso in queste settimane dalle fila “sammartiniane”, è quello di Maria Antonia Buzzanca che fu alla guida dell’assemblea cittadina. Niente indicazioni, invece, dal Movimento Cinque Stelle. Qui e altrove.
A Palagonia cerca conferma il sindaco uscente Valerio Marletta, espressione della sinistra. Tra i suoi avversari più quotati, Gaetano Benincasa che è da sempre vicino all’ex senatore pidielle Raffaele Stancanelli e al capogruppo regionale forzista Marco Falcone ma conta anche sul convinto supporto degli europarlamentari Giovanni La Via e Salvo Pogliese.
A Paternò, Anthony Di Stefano trova attorno al suo nome e alla sua proposta politica un consenso vasto che va dall’area Cgil del Pd all’europarlamentare centrista Giovanni La Via, oltre a numerosi esponenti di centrodestra. L’uscente Mauro Mangano, Pd, rischia di “tentare il bis” dovendo anche fare i conti con Nino Naso, ex autonomista, ora vicino ad Anthony Barbagallo.
A Scordia il centrosinistra pare avere trovato la quadra attorno all’ex sindaco Salvatore Milluzzo, mentre sulla riva opposta pure Forza Italia sta convergendo sull’ex presidente del Consiglio comunale Franco Barchitta. In alternativa, gli azzurri punteranno su Salvina Gambera o Giuseppe Calandra.
Come Misterbianco, Palagonia, Scordia e Paternò pure Aci Catena conta più di 10 mila abitanti, quindi si voterà con il maggioritario a doppio turno. Elezioni anticipate, dopo il commissariamento seguito all’arresto e alle dimissioni di Ascenzio Maesano. I deputati regionali Pippo Nicotra e Nicola D’Agostino starebbero per trovare un’intesa a favore di Francesco Petralia, che fu “vice” proprio di Nicotra nel corso della sua sindacatura. Si torna, intanto, a parlare di Nello Oliveri, già primo cittadino in area centrodestra. Tra i possibili concorrenti pure Agata Maiorca, Basilio Orsina e Giovanni Grasso.
A Sant’Agata Li Battiati, sembrano ormai certe le candidature di Otello Floresta – amministratore di lungo corso, assessore in carica – e Marco Rubino. Su di lui convergerebbe non solo Luca Sammartino ma anche l’europarlamentare di Forza Italia, Salvo Pogliese. Nel centrosinistra, comunque, pressing su Alessandro Porto perché l’attuale capogruppo della civica “Con Bianco per Catania” lasci Palazzo degli Elefanti per puntare alla poltrona di Carmelo Galati, giunto al limite di mandati. Galati e La Via vengono indicati fra i grandi elettori di Floresta.
A Nicolosi, infine. La sfida dovrebbe vedere di fronte l’ex consigliere provinciale Pd Antonio Rizzo e Marisa Mazzaglia, presidente “crocettiana” del Parco dell’Etna. Sullo schieramento opposto, il chirurgo Angelo Pulvirenti sembra avere messo tutti d’accordo.
Gli altri centri del Catanese al voto in primavera sono Aci Bonaccorsi, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo, Licodia, Linguaglossa, Mazzarrone, Militello, Mirabella, Raddusa, San Michele di Ganzaria, Santa Maria di Licodia e Vizzini.
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