Fumata nera ieri sera in Amt dove la riunione fra i rappresentati del Comune, unico socio della partecipata, e l’azienda non ha prodotto le nomine del cda.

La scorsa settimana, infatti, dal consiglio d’amministrazione della società che si occupa del trasporto pubblico di Catania, si sono dimessi Daniela Baglieri e Sebastiano Gentile, facendo scricchiolare l’organo di vertice di Amt.

La questione è stata affrontata stamani dai sindacati e dalla stessa amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Marco Consoli e dall’assessore al Bilancio, Salvatore Andò, in un incontro organizzato in prefettura per discutere delle problematiche dell’azienda.

Faisa Cisal e Fast Confsal, che assieme rappresentano circa il 50 per cento della forza sindacale di Amt, hanno chiesto chiarimenti proprio sul cda e sulla situazione di liquidità della partecipata che recentemente ha dovuto fare fronte ad un decreto ingiuntivo da 900mila euro. Lo spettro di uno sciopero, che si ripercuoterebbe sull’utenza, tuttavia è stato evitato. Almeno per ora.

Consoli ed Andò, dando fiducia al presidente Carlo Lungaro di recente tornato al vertice di Amt, hanno assicurato l’impegno del socio unico immaginando lo storno di fondi per coprire le esigenze dell’azienda. Secondo i due esponenti dell’amministrazione il rischio di un fallimento, paventato perlopiù dai sindacati, sarebbe scongiurato.
“Da parte nostra – dice il sindacalista Romualdo Moschella – c’è un’apertura condizionata. Se quanto promesso oggi in prefettura dal socio unico non dovesse trovare presto corrispondenza, riprenderemo la strada che porta allo sciopero”.

Il primo (e più significativo) step è in programma già all’inizio della prossima settimana quando dovranno essere nominati i nuovi componenti del cda: “Da quella riunione si capirà tanto…”, commenta Moschella.

L’Amt è entrata in un vortice dopo le dimissioni dell’ex presidente Puccio La Rosa che, con Raffaella Mandarano, hanno lasciato per consentire le modifiche dello statuto.

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